Pensioni. Barbagallo “Non vogliamo essere considerati polli”

“Abbiamo detto al Governo di congelare lo scatto automatico dell’aspettativa di vita e discutere con noi, con una commissione, per analizzare le patologie che ci sono in ogni settore”.
Così Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, a Napoli per l’avvio della campagna per le prossime RSU nazionali della scuola, che si svolgeranno nel mese di marzo 2018.
“Non si può andare in pensione a ottant’anni – ha affermato – ci stiamo battendo per la flessibilità in uscita”.
“La media degli 87 anni per le donne, come aspettativa di vita, e di 82 per gli uomini è una media del pollo – ha aggiunto – Noi, in quanto lavoratori, non vogliamo essere considerati polli quindi quindi vogliamo discutere seriamente di come si affronta la questione dell’aspettativa di vita”.
“L’impegno che ha preso il ministro Poletti è che, prima di varare la manovra finanziaria – ha sottolineato – discutono con noi perché la storiella che noi ci dedichiamo soltanto ai pensionati e loro invece pensano ai giovani e alle donne non è reale. In questa finanziaria non ci sono i soldi né per i giovani e né per i pensionati”.
E sul comparto scuola ha detto: “E’ bene che il Governo si sbrighi a fare il contratto, riconoscere il lavoro degli operatori scolastici, a tutti i livelli, compresi quelli tecnici per dare risposte a un settore”.
Barbagallo ha spiegato: “Oggi noi abbiamo un problema non c’è un rapporto fra scuola e lavoro, manca la capacità di dare risposte anche a quelle migliaia di posti che non vengono coperte proprio perché mancano le professionalità”.
“Per questo motivo è necessario che il Governo faccia di tutto per le politiche attive del lavoro e di collegamento con la scuola – ha aggiunto – Adesso bisogna fare rapidamente il contratto e metterci soldi sulla scuola”.
“Il fatto che in Europa siamo il Paese che ha pagato di meno ci fa rendere conto che siamo un’anomalia. Vogliamo una scuola vera, pubblica – ha concluso – in grado di far emergere tutte le capacità dei nostri giovani”
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