Pensioni, alle donne 400 euro in meno al mese rispetto agli uomini. I dati INPS

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Nel 2023, l’Italia ha testimoniato una marcata disparità di genere nelle pensioni. Le donne hanno percepito in media 950 euro, diminuendo dai 963 euro del 2022, il che rappresenta il 30,45% in meno rispetto agli uomini, i quali hanno avuto un incremento da 1.353 euro a 1.366 euro.

La differenza si traduce in oltre 400 euro al mese a favore degli uomini, come rivelato dal Monitoraggio sui flussi di pensionamento dell’Inps.

La situazione di Opzione Donna ha subito un declino significativo. Nel 2023, solo 11.255 pensioni sono state erogate tramite questa opzione, a fronte delle 24.644 del 2022. Lo strumento permetteva alle donne di andare in pensione prima rispetto all’età prevista, ma con il ricalcolo dei contributi in base al sistema contributivo.

In totale, le pensioni decorrenti nel 2023 sono state 764.907, con una riduzione dell’11,07% rispetto al 2022. Le pensioni di vecchiaia sono calate del 2,38%, quelle anticipate del 16,09% e quelle ai superstiti del 17,98%. Anche le pensioni per invalidità hanno visto un calo del 13,55%. L’importo medio mensile è stato di 1.140 euro, leggermente superiore ai 1.135 euro del 2022.

Gli importi medi variano significativamente a seconda del tipo di pensione: da 812 euro per le pensioni di invalidità a 1.987 euro per quelle anticipate. Le pensioni di vecchiaia si attestano in media a 906 euro e quelle ai superstiti a 851 euro. Il divario di genere rimane evidente, con le donne che ricevono in media 950 euro contro i 1.366 euro degli uomini. La differenza è aumentata rispetto al 2022. Per i lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati, gli importi medi variano considerevolmente, con i dipendenti pubblici che percepiscono in media 2.089 euro al mese.

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