Pensione: quota 41 per tutti oppure opzione donna?
Quali sono le possibilità che venga attuata una quota 41 per tutti e quale è la reale penalizzazione dell’opzione donna?
Alle volta scegliere un pensionamento invece che un altro comporta delle perdite economiche per chi si pensiona. E’ il caso, ad esempio, della donna che opta per l’uscita per opzione donna che prevede un ricalcolo interamente contributivo dell’assegno previdenziale. Rispondiamo ad una nostra lettrice che ci scrive:
La sottoscritta, docente di scuola primaria , in servizio a tempo indeterminato dal 1/09/1985 E CON 38 ANNI DI SERVIZIO DI CUI 11 anni di sistema retributivo e i restanti, 27 anni di servizio contributivo, verso quale proposta pensionistica sarebbe auspicabile indirizzarsi?Ho speranza che dal 2022 vada in porto la “quota 41”, se non fosse così , scegliendo “opzione donna”, quanto stipendio verrebbe decurtato?
Pensione con quale misura?
Non specificando la sua età non è facilissimo aiutarla a capire verso quale scelta pensionistica indirizzare la sua attenzione. Penso che non abbia compiuto, e non compirà entro la fine del 2021, i 62 anni poiché in questo caso la scelta più ovvia sarebbe accedere alla quota 100.
Per quel che riguarda il fatto che la quota 41 per tutti possa andare in porto nel 2022, ci sono molti dubbi al riguardo: la misura è troppo costosa per le casse dello Stato ed inoltre non coinvolgerebbe un’ampia platea di lavoratori mentre quello che l’esecutivo cerca, in questo momento, è una misura che impatti poco sui conti pubblici e che permetta una flessibilità in uscita, magari a 62 anni per smussare lo scalone che inevitabilmente si verrebbe a creare con la scadenza della quota 100.
Per quel che riguarda opzione donna potrebbe accedervi se ha raggiunto i 58 anni se dipendente e i 59 anni se autonoma e i 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2020, anche se si vocifera che la misura potrebbe essere prorogata anche per il prossimo anno (c’è chi dice che potrebbe diventare anche strutturale). In ogni caso la misura è molto penalizzante per chi ha diversi anni di contributi versati prima del 1996 poichè li trasferisce, in ogni caso, nel sistema contributivo (notoriamente meno conveniente).
Non so quantificarle la perdita rispetto alla pensione calcolata con il sistema misto poichè le variabili sono troppe, ma potrebbe procedere a farsi fare una simulazione da un patronato per capire se, nel suo caso, questa scelta può essere o meno conveniente.
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