Pensione: quali alternative all’opzione donna, con penalizzazioni minori?

Quali possono essere le alternative, più favorevoli, all’opzione donna?

Sono un’insegnante di Scuola Primaria di 57 anni (compiuti a settembre 2020) con 31 anni e mezzo di servizio (di cui 5 nel settore privato, il resto nella scuola) Tra tre anni e mezzo, a quasi 61 anni…, potrei valutare opzione donna ( se sarà confermata). So che è molto penalizzante dal punto di vista economico e che può giungere ad una riduzione del 30% rispetto allo stipendio. Ci sono alternative attualmente meno sfavorevoli? 

In base alla vigente normativa non ci sono alternative che permetterebbero il pensionamento con 61 anni di età e con 35 anni di contributi. In ogni caso entro la fine dell’anno dovrà essere messa in atto una riforma previdenziale che permetta maggiore flessibilità in uscita in vista della scadenza di diverse misure alla fine del 2021.

A fine anno, infatti, non dovremo dire addio soltanto alla possibilità di pensionamento previsto dalla quota 100 (che ricordo richiede 62 anni di età ed almeno 38 anni di contributi) ma, in mancanza di una ulteriore proroga, anche all’Ape sociale e all’opzione donna.

Al momento non si sa quale misura andrà a sopperire a queste scadenze o se almeno ape sociale e  opzione donna donna potranno beneficiare di una ulteriore proroga fermi restando i requisiti richiesti per l’accesso.

Quello che è certo è che il 2021 è un anno di transizione che non permette, in molti casi, di fare progetti futuri per il pensionamento visto che le uniche misure che rimangono sembrano essere quelle attualmente strutturali (pensione di vecchiaia, pensione anticipa e pensione per lavoratori precoci).

In ogni caso se è titolare di un fondo previdenziale complementare in cui ha versato almeno 5 anni di contributi potrebbe prendere in considerazione, al compimento dei 62 anni, il pensionamento con la rendita tramite la RITA. Trova maggiori informazioni nell’articolo: Pensione RITA: attenzione, non è una misura previdenziale