Pensione, l’importo spettante come viene determinato?

Cambiando lavoro come fare per avere la pensione che sarebbe spettata con il vecchio lavoro?
Come si determina l’importo della pensione spettante? A prescindere dagli anni di contributi versati, che comunque hanno il loro peso, a incidere sul calcolo sono le retribuzioni sulle quali i contributi sono calcolati. Rispondiamo a tal proposito alla domanda di una nostra lettrice che ci scrive:
Salve. Nella precedente email mi è stato illustrato che è possibile integrare i contributi già maturati come insegnante con i contributi di un altro lavoro intrapreso eventualmente dopo la richiesta di fine rapporto lavorativo come insegnante.
Avrei bisogno di un chiarimento a tal proposito. Il lavoro che intraprenderei dopo la richiesta di cessazione del servizio come insegnante deve avere la stessa retribuzione per maturare i contributi necessari alla pensione?
Inoltre dopo i setti anni necessari per andare in pensione l’importo della pensione sarebbe come quello di un insegnante o sarebbe una pensione ridotta?
Ringrazio per l’attenzione
Distinti saluti.
Determinare l’importo della pensione
Per la maturazione dei contributi necessari al diritto della pensione non è necessario che la retribuzione sia la stessa rispetto al vecchio lavoro. Importante è che si soddisfi il minimale contributivo richiesto dall’INPS per la copertura di un’annualità di contributi.
Discorso diverso, invece, per l’importo della pensione: se si vuole maturare una pensione che sia simile a quella che si sarebbe maturata come insegnante è necessario che anche la retribuzione ricevuta sia simile poichè la pensione si basa sul numero di anni di contributi versati ma l’importo dell’assegno è calcolato sull’importo dei contributi versati che è calcolato sulla base della retribuzione. Se, quindi, vuole eguagliare la pensione che avrebbe preso continuando ad insegnare deve, verosimilmente, eguagliare lo stipendio che percepiva.
Andando a soddisfare queste condizioni la pensione sarebbe intera e non ridotta.
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