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Pensione: i contributi del lavoratore defunto non sono ereditabili, ma il trattamento previdenziale si

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Cosa spetta all’ex moglie che rinuncia all’eredita alla morte dell’ex marito? I contributi non sono ereditabili ma la pensione spettante si.

I contributi del lavoratore deceduto sono ereditabili da moglie e figli? Scopriamolo rispondendo alla domanda di una nostra lettrice che ci chiede:

Buongiorno,seguo con attenzione il Vostro sito e ho pensato di chiederVi dei chiarimenti se possibile.

Io ero separata dal padre dei miei figli (20 e 15 anni) che è venuto a mancare lo scorso febbraio. Lui prendeva un’indennità di invalidità per problemi di deambulazione dovuti a diverse patologie.Ho dovuto fare la rinuncia all’eredità perché aveva lasciato un debito di 18.000 euro di affitti non pagati.

Mi hanno detto che i contributi da lui pagati sia come dipendente che come libero professionista quando lavorava, possono essere “trasferiti” o in qualche modo possiamo averli io e i figli.

Le mie domande sono: possiamo noi fare in modo che non vengano persi quei contributi anche se abbiamo fatto la rinuncia all’eredità? Si possono eventualmente aggiungere ai miei (che sono molto pochi essendo stata casalinga per diversi anni)? Insomma, va perso tutto o c’è modi di recuperare qualcosa? Come devo fare per attivarmi in  questo senso? In un momento come questo anche 100 euro possono fare la differenza per la mia famiglia… RingraziandoVi anticipatamente, Vi porgo cordiali saluti.

Contributi lavoratore defunto

I contributi non possono essere ceduti, donati o ereditati. Sono versati a titolo strettamente personale e possono essere utilizzati solo ed esclusivamente da colui che li ha versati. In caso il titolare dei contributi venga a mancare agli eredi può spettare la pensione di reversibilità, qualora sia già titolare di pensione, o la pensione indiretta, qualora sia ancora lavoratore e non gli sia ancora stata liquidata una pensione.

Le pensioni ai superstiti non hanno natura successoria poichè rappresentato solo una forma di tutela previdenziale nei confronti di coloro che sopravvivono all’assicurato o al pensionato, proprio per questo motivo anche chi rinuncia all’eredità può richiedere la pensione ai superstiti (sia quella di reversibilità che quella indiretta).

Molto probabilmente quando le hanno detto che i contributi versati dal suo ex marito non vanno perso si riferivano proprio al fatto che lei può richiedere, anche per i suoi figli, la pensione ai superstiti, visto che la stessa spessa anche all’ex coniuge separato che non ha ancora ottenuto il divorzio.

Se il suo ex marito, quindi, non era ancora pensionato ma aveva versato almeno complessivamente almeno 15 anni di contributi (o in alternativa almeno 5 anni di contributi di cui almeno 3 anni nel quinquennio che precede la domanda). Le consiglio, quindi, di procedere a presentare domanda all’INPS per la pensione indiretta che le spetta, in ogni caso dal decesso del suo ex marito.

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