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Pensione di vecchiaia con contributi volontari, quando è possibile?

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Un lavoratore può decidere di effettuare versamenti volontari per il raggiungimento del minimo necessario per il diritto alla pensione.

I versamenti volontari sono uno speciale tipo di contribuzione, sostitutiva di quella obbligatoria, che gli assicurati all’Inps possono chiedere di poter pagare, per raggiungere il minimo necessario per il diritto alla pensione o per aumentarne l’importo. I versamenti devono essere autorizzati dall’INPS sia per i lavoratori autonomi che per quelli dipendenti, che interrompono o sospendono l’attività lavorativa svolta. E’ il caso della nostra lettrice, un’insegnante che ha necessità di lasciare il proprio ruolo il prossimo anno e che ci scrive: 

Sono un’insegnante, ho iniziato a lavorare nel 2008. Per motivi personali dovrò lasciare l’insegnamento tra un anno. Vorrei non perdere i contributi versati fino a oggi e raggiungere i 20 anni minimi. Ho fatto richiesta riscatto anni di laurea. Potrei invece fare contribuzione volontaria? Grazie

Pensione con la prosecuzione volontaria

La risposta alla sua domanda è sicuramente sì: può presentare richiesta all’Inps di autorizzazione alla prosecuzione volontaria per gli anni che la separano dal compimento dei 67 anni. Ovviamente per non perdere i contributi già versati (a cui dovrebbero aggiungersi anche quelli riscattati) i versamenti volontari dovrebbero portarla al minimo contributivo richiesto per la pensione, ovvero 20 anni. In caso contrario, a meno che il riscatto Laurea si collochi prima del 1996, avrebbe diritto anche alla pensione a 71 anni con meno di 20 anni di contributi (ma solo se ricade interamente nel sistema contributivo).

Versamenti volontari, come si richiedono e come si versano

La domanda di autorizzazione ai versamenti volontari va presentata alla propria sede Inps sull’apposito modulo 010/M/02 (reperibile presso qualunque sede Inps oppure sul sito Internet www.inps.it, nella sezione “moduli”) allegando la documentazione indicata sul modulo stesso. Inoltre, è necessario aggiungere la dichiarazione dei periodi assicurativi rilasciata dal datore di lavoro per l’anno di presentazione della domanda (su mod. 01/M-Sost.) e la copia del modello CUD relativo all’anno precedente. La domanda può essere inviata anche tramite Internet all’ufficio Inps di residenza, che provvederà a richiedere la documentazione aggiuntiva. 

Per stabilire la misura del contributo volontario, occorre fare riferimento alla decorrenza dell’autorizzazione. Se l’autorizzazione è avvenuta entro il 31 dicembre 1995 si applica l’aliquota del 27,57% sulla retribuzione media settimanale imponibile. Invece se è avvenuta dal 1° gennaio 1996 in poi si applicano aliquote crescenti (0,50% in più ogni due anni) sulla retribuzione media settimanale imponibile dell’ultimo anno di contribuzione.

I contributi volontari si pagano entro il trimestre successivo a quello cui i contributi si riferiscono. Le scadenze di pagamento sono le seguenti: 

  •  30 giugno Gennaio – marzo
  • 30 settembre Aprile – giugno
  • 31 dicembre Luglio – settembre
  • 31 marzo Ottobre – dicembre.

Il pagamento si effettua ogni trimestre  utilizzando direttamente i bollettini di conto corrente postale prestampati, che l’Inps invia al domicilio di coloro che sono stati autorizzati alla prosecuzione volontaria. Quindi nel momento che risulterà autorizzata dall’Inps, può procedere con il pagamento dei versamenti volontari. 

 

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