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Pensione con bonus figli, quando la mamma lavoratrice va in pensione prima?

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Quali sono, attualmente, i bonus riconosciuti in ambito previdenziale per le mamme lavoratrici?

Per una donna che lavora molto spesso arrivare ad accumulare gli anni di contributi che permettono l’anticipo pensionistico non è facile: dedicarsi alla cura della famiglia e dei figli, infatti, può portare a prendere anni di aspettativa non retribuita, ad interrompere la carriera per poi riprenderla solo quando i figli vanno a scuola. E’ proprio per questo che la normativa previdenziale prevede alcuni “bonus” che permettono di avere sconti sulla pensione. Vediamo quali sono rispondendo alla domanda di una nostra lettrice:

Buongiorno, sono una mamma di 3 figli e per forza di cose ho versato meno contributi di quelli che avrei potuto versare. Per ogni figlio, infatti, ho smesso di lavorare fino alla scuola materna. Mi ritrovo, ora, con 64 anni e con soli 30 anni di contributi. Ho letto degli sconti per le mamme che lavorano, quanto c’è di vero?

Pensione con bonus figli

Esistono misure che prevedono sconti per le mamme lavoratrici. Ma non sono tante e soprattutto hanno dei requisiti che non permettono l’accesso a tutte le lavoratrici che hanno avuto figli.

Una delle misure è la cosiddetta Ape rosa che prevede uno sconto sul requisito contributivo per accedere alla pensione Ape sociale di un anno per ogni figlio fino ad un massimo di 2 anni totali.

Questo significa che le mamme lavoratrici possono accedere all’Ape sociale a 63 anni con 29 o 28 anni di contributi se sono invalide, disoccupate o caregiver e con 35 o 34 anni se sono addette a mansioni gravose.

Un altro bonus per i figli è riconosciuto, poi, per le donne che ricadono interamente nel sistema contributivo (che hanno iniziato a versare i propri contributi a partire dal 1996 o che hanno scelto il computo nella Gestione Separata INPS). In questo caso si tratta di uno sconto sull’età di accesso alla pensione di vecchiaia di 4 mesi per ogni figlio avuto e per un massimo di 12 mesi per le donne che hanno avuto 3 o più figli.

Con questa agevolazione, quindi, la donna può accedere alla pensione di vecchiaia, se ha avuto almeno 3 figli, con almeno 20 anni di contributi ma al compimento dei 66 anni. In alternativa, la donna può scegliere di accedere al pensionamento anche al compimento dei 67 anni e utilizzare l’agevolazione per alzare l’importo della pensione spettante. Si può decidere, infatti, di vedersi calcolare la pensione con un coefficiente di trasformazione maggiorato di 1 anno (come se si accedesse a 68 anni, quindi) se si hanno uno o due figli, e di 2 anni se si hanno 3 o più figli.

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