Pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi, cosa accade dopo il 2026?

Il 2026 per la pensione anticipata non rappresenta una data di scadenza della misura ma un limite per il congelamento dei contributi.

La burocrazia che circonda il mondo della previdenza a volte è talmente intricata da sollevare dubbi anche laddove non dovrebbero essercene. Come nel caso della pensione anticipata ordinaria e della scadenza del 31 dicembre 2026. Rispondiamo alla domanda di una nostra lettrice che ci chiede:

Buon giorno, sono nata nel 1970 e il 31.12.2026 avrò 41 anni 9 mesi e 22 giorni di contributi, calcolati dal sindacato. Quando potrò andare in pensione? Gli 8 giorni che mancano per coprire i 10 mesi mi faranno perdere il diritto ad andare in pensione? Quindi per 8 giorni dovrò lavorare altri 10 anni , visto che i 67 li compio nel 2037? Grazie.

Pensione anticipata dopo il 2026

Il 31 dicembre 2026 non verrà meno la possibilità di pensionarsi con l’anticipata ordinaria prevista dalla Legge Fornero. Ma solo il congelamento dei requisiti per accedervi. Che ad oggi, e fino al 31 dicembre 2026 sono fissati a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Senza che gli adeguamenti per aspettativa di vita ISTAT possano aumentarli.

Dal 1 gennaio 2027, invece, questi adeguamenti potranno di nuovo aumentare il requisito contributivo per accedere alla pensione anticipata ordinaria. Che potrà, pertanto richiedere 2 o 3 mesi  di contributi in più per l’accesso.

Non riuscire, quindi, a soddisfare i 41 anni e 10 mesi di contributi non significa dover rimandare di 10 anni il suo pensionamento, ma solo rimandarlo di qualche mese. Se i requisiti non vengono aumentati potrà andare in pensione a febbraio 2027, altrimenti qualche mese più tardi. Questo, sempre che il Governo non intervenga, nei prossimi anni, a cambiare le regole del pensionamento con una riforma strutturale del sistema previdenziale.

In ogni caso non le verrà mai chiesto di rimanere in servizio fino al compimento dei 67 anni.