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Pensione anticipata, quanto si perde con opzione donna?

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Determinare la penalizzazione di opzione donna non è facile, visto che la stessa varia caso per caso.

La possibilità di uscire con la proroga di opzione donna è stata estesa anche alle lavoratrici del comparto scuola che hanno raggiunto i requisiti entro il 31 dicembre 2021. E questo nonostante non sia stata presentata domanda di cessazione dal servizio entro i termini stabiliti dal MIUR (ottobre 2021). I termini di presentazione della domanda di cessazione, infatti, sono stati riaperti per le lavoratrici che hanno raggiunto i requisiti entro la fine dello scorso anno e si avrà tempo fino al 28 febbraio 2022 per la presentazione della stessa.

Rispondiamo ad una nostra lettrice che ci scrive:

Buon giorno, sono una insegnante di scuola secondaria di primo grado e  compio 59 anni a marzo 22 . Dopo aver riscattato i 4 anni universitari mi trovo ad avere 38 anni di contributi versati e quindi sto valutando la possibilità di uscire dal mondo della scuola con opzione donna. Ho visto che il termine per la presentazione della domanda è il 28 febbraio ma sto cercando di capire quale sarà la pensione che riceverò e da quando.Da quello che capisco la riceverò già dal 1 settembre 22  ma il quanto non riesco a trovare nessuno che me lo dica. Il primo appuntamento che sono riuscita a fissare  è stato per il 24 febbraio e mi sembra piuttosto tardi…
Inoltre mi piacerebbe sapere quali sono le altre possibilità che avrò in futuro e l’eventuale differenza di trattamento , prima di fare la scelta.
Quando si riceverà il TRF?

Opzione donna e penalizzazione

Premetto, fin da subito, che se ha provveduto al riscatto degli anni di studio universitario con il pagamento agevolato ed ha, quindi, dovuto scegliere l’opzione contributiva per la liquidazione della pensione, non potrà in nessun modo accedere all’opzione donna (visto che in questo caso è necessario presentare domanda di riscatto agevolato contestualmente alla domanda di pensione).

Se ha provveduto a richiedere il riscatto tradizionale, invece, non ci sono problemi nell’accedere all’opzione donna. E può farlo già dal 1 settembre presentando domanda di cessazione dal servizio entro il 28 febbraio.  Per quanto riguarda la penalizzazione che la scelta comporta non è facilmente quantificabile. Si parla di una penalizzazione che nei casi peggiori può arrivare al 35% ma tutto dipende da quanti sono i contributi versati nel sistema retributivo, dalla retribuzione nell’anno del pensionamento e da tanti altri fattori che richiedono, per una determinazione, di analizzare caso per caso.

Sicuramente la pensione le sarà pagata, in caso di scelta di opzione donna, dal 1 settembre 2022, per l’importo può aiutarla solo chi ha in mano tutta la documentazione che la riguarda.

Nel sua specifica situazione se non coglie l’opzione donna quest’anno, in ogni caso, potrà pensionarsi con l’anticipata ordinaria al raggiungimento dei 41 anni e 10 mesi di contributi ed in questo caso avrebbe diritto alla pensione piena e senza l’applicazione di penalizzazioni.

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