Pensione anticipata ordinaria a confronto con quota 102: quali differenze
Meglio la quota 102 subito o l’anticipata ordinaria il prossimo anno? Una valutazione che non può che essere personale.
La legge di Bilancio 2022 ha introdotto una misura ponte, la quota 102, che permetterà il pensionamento con 64 anni di età e con almeno 38 anni di contributi (ma solo a chi raggiungerà questi requisiti entro il 31 dicembre 2022) dei lavoratori. Una misura che ricalca quasi completamente la quota 100 scaduta il 31 dicembre 2021. Rispondiamo alla domanda di un nostro lettore che ci scrive:
Salve, alla data del 1 settembre 2022 avrò 64 anni e 40 anni e 11 mesi di anzianità di servizio, pertanto dovrei andare in pensione il prossimo anno a 65 anni con 41 anni e 10 mesi. Considerato che ora ho i requisiti necessari per usufruire della quota 102, quanto sarebbe la differenza ai fini retributivi? Varrebbe la pena o conviene terminare il prossimo anno scolastico 22/23? Grazie della risposta
Pensione anticipata o quota 102?
A livello di valore economico dell’assegno previdenziale un anno in più di contributi cambia davvero poco sull’importo della pensione spettante. L’aumento netto della pensione, lavorando un anno in più, infatti, per chi percepisce uno stipendio annuo di circa 30mila euro è di 40 euro scarsi al mese. Questo che la fa comprendere che non cambierebbe poi molto decidere di restare in servizio per un ulteriore anno. Sicuramente la pensione sarebbe più alta sia per l’anno in più di contributi versati che per il diverso coefficiente di trasformazione applicato, ma non sarebbe una differenza determinante.
Anche a livello di erogazione del TFS spettante cambia poco: se sceglie di pensionarsi con la quota 102 dovrà attendere per avere liquidazione del TFS due anni dall raggiungimento prospettico dei 41 anni e 10 mesi di contributi necessari per accedere alla pensione anticipata ordinaria. Questo significa che, nel caso più conveniente, dovrebbe attendere non meno di 3 anni per avere la sua buonuscita. Come tempistiche, però, anche questa attesa eguaglierebbe quella che dovrebbe attendere se scegliesse il pensionamento con l’anticipata ordinaria (1 anno ancora di lavoro e 2 anni di attesa dopo il pensionamento). Unica differenza ci sarebbe solo nel caso che il prossimo anno lei fosse collocata a riposo d’ufficio (sia i 65 anni che i 41 anni e 10 mesi di contributi raggiunti entro il 31 agosto 2023) poichè in tal caso la liquidazione del TFS avverre solo 15 mesi dopo il collocamento a riposo.
L’unica vera differenza tra le due misure consiste nel divieto di cumulo che la quota 102 impone: se sceglie questa misura fino al compimento dei 67 anni non potrebbe cumulare redditi da lavoro con quelli da pensione, cumulo che, invece, le sarebbe permesso dall’anticipata ordinaria.
In conclusione: solo lei può sapere se preferisce pensionarsi alla fine di questo anno scolastico o attendere il prossimo per accedere con il massimo dei contributi.
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