Pensione a 67 anni: quando neanche i contributi volontari servono, cosa fare?

Quando neanche il versamento dei contributi volontari garantisce una pensione a 67 è meglio attendere i 71 anni senza fare nulla.
Per avere diritto alla pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni servono almeno 20 anni di contributi. Ma se i versamenti contributivi sono tutti successivi al 1995 serve anche soddisfare il requisito dell’importo dell’assegno previdenziale. Rispondiamo ad un lettore di Orizzontescuola.it che ci chiede:
Buonasera ,mia moglie non lavora (settore privato) da luglio 2020 . Era stata assunta il 1/3/2001 e ha maturato 995 settimane di contributi.
Il patronato le ha suggerito di fare dei versamenti volontari allo scopo di raggiungere il requisito minimo dei 20 anni di contributi e di avere la pensione a 67 anni di età, pensione mensile che in base ai loro calcoli sarebbe di circa 350-400 euro.
Temo sia inutile provvedere ad alcuni di questi versamenti di circa 1600 euro per 13 settimane (almeno 4) poichè la pensione sarebbe in ogni caso inferiore all’assegno sociale….
Mi confermate questa mia ipotesi ?
Se cosi’ fosse cosa consigliate di fare ? ad esempio : non versare nulla ed aspettare i 71 anni di età per ricevere una pur minima pensione oppure ci solo soluzioni per avere “qualcosa” al raggiungimento dei 67 anni ?
Grazie mille in anticipo
Distinti saluti
Pensione a 67 o 71 anni?
Se sua moglie non è in possesso di nessun contributo versato prima del 1 gennaio 1996, ha perfettamente ragione. Pur versando i contributi volontari se la pensione spettante sarà di soli 350/400 euro al mese non riesce a soddisfare il requisito richiesto della pensione di vecchiaia per chi ricade nel sistema contributivo puro che deve avere un importo minimo di almeno 1,5 volte l’assegno sociale INPS e la pensione a 67 anni non spetterebbe.
In primis le consiglio, prima di prendere qualsiasi decisione al riguardo, di farsi chiarire dal patronato se la pensione spetterebbe (magari per qualche motivo sua moglie ha contributi versati prima del 1996 di cui lei non è a conoscenza). Se sua moglie dovesse rientrare, anche per un solo contributo, nel sistema misto sarebbe un peccato non versare i contributi volontari e farle ritardare il pensionamento di minimo 5 anni.
Non penso che un patronato possa fare un errore così grossolano consigliando il versamento dei contributi volontari quando, poi, a conti fatti a 67 anni la pensione di vecchiaia non spetterebbe e proprio per questo motivo vi consiglio di togliervi ogni dubbio facendo proprio la domanda diretta a chi vi ha consigliato la prosecuzione volontaria.
Ovviamente se la pensione è totalmente contributiva sempre prima di procedere al versamento dei volontari indagherei se ci fosse qualche periodo riscattabile precedente al 1996 (sempre per garantire alla signora una pensione calcolata con il sistema misto: una laurea di cui riscattare le 45 settimane mancanti ai 20 anni di contributi, un periodo di omissione contributiva da parte del datore di lavoro, una o più maternità fuori del rapporto di lavoro per le quale vengono riconosciuti 5 mesi di contributi figurativi gratuitamente ognuna…).
Se non c’è nessuna scappatoia e la pensione è contributiva pura, ovviamente la scelta più saggia è quella di non versare nulla e di attendere i 71 anni della sua signora per avere una pensione calcolata sui 19 anni e spiccioli maturati, che avrebbe un importo di poco inferiore a quello prospettato dal patronato.
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