Pensione a 65 anni d’ufficio, i casi in cui può essere ritardata per i docenti

In alcuni casi può essere il docente stesso a decidere se prolungare di un anno il servizio o se accedere alla pensione.

In alcuni casi, per il personale della scuola, il pensionamento d’ufficio non scatta precisamente al compimento dei 65 anni, ma può slittare anche vicino ai 66 anni. Vediamo come rispondendo alla domanda di una nostra lettrice che ci chiede:

Salve sono una docente nata il 13 gennaio 1960 ed ho 43 anni di servizio ,so che verrò messa d’ufficio in pensione a 65 anni, ma essendo nata a gennaio compirò 65 anni nel 2025 .La richiesta di pensione per me sarà fatta ad ottobre 2024 o ad ottobre 2025 quando in realtà avrò già  65 anni da  10 mesi  ed effettuato un servizio per quasi un  intero anno scolastico?
Grazie

Pensionamento d’ufficio a 65 anni

In questo caso la scelta è sua. I pensionamenti dalla scuola avvengono solo il 1 settembre di ogni anno e non si tiene conto del raggiungimento dei 65 anni. DI fatto, quindi, l’amministrazione colloca a riposo d’ufficio solo i dipendenti che entro il 1 settembre di ogni anno hanno compiuto i 65 anni e raggiunto i requisiti per il pensionamento anticipato.

Per lei, quindi, il collocamento a riposo d’ufficio non può scattare il 1 settembre 2024 perchè i 65 anni non li ha compiuti. Ma può scegliere, se lo desidera, di accedere in ogni caso alla pensione il 1 settembre 2024 presentando domanda di cessazione dal servizio entro la fine del 2023 (le date le stabilirà il MIUR entro l’autunno) e domanda di pensione all’INPS.

In alternativa, invece, la scuola la collocherà a riposo d’ufficio a partire dal 1 settembre 2025, perchè avrà compiuto i 65 e raggiunto il requisito per la pensione anticipata.in questo caso non deve presentare alcuna domanda di cessazione dal servizio (ma dovrà presentare domanda di pensione all’INPS). In questo caso, quindi, è lei a decidere se lasciare il servizio il 1 settembre 2024 o il 1 settembre 2025.