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Pensione 2023 con calcolo misto o contributivo: cosa mi spetta?

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La pensione anticipata ordinaria sarà calcolata tutta con il sistema contributivo a partire dal 2023?

Ogni volta che si parla di una riforma delle pensioni (e negli ultimi anni sta accadendo molto spesso) i lavoratori prossimi alla quiescenza piombano nel dubbio e nell’incertezza con il timore di perdere diritti che davano per acquisiti. Rispondiamo ad un lettore di Orizzontescuola.it che ci scrive:

Salve buongiorno, sono un dipendente pubblico di 61 anni e volevo chiedere se, maturando i requisiti per la pensione anticipata, in base alla legge Fornero(42 anni e 10 mesi), a Marzo 2023, il mio caso rientra nella fattispecie del calcolo misto o contributivo,( come si sente, ultimamente, sempre più spesso parlare) avendo il sottoscritto incominciato a lavorare nel 1980.  Cordialità.

Pensione 2023

In base all’attuale normativa il calcolo della pensione avviene in tre modalità:

  • tutto contributivo per chi ha contributi versati a partire dal 1996
  • misto per chi non raggiunge i 18 anni di contributi versati al 31 dicembre 1995: in questo caso per i contributi versati fino al 1995 si applica sistema retributivo, per quelli versati negli anni successivi il sistema contributivo
  • misto/retributivo per chi ha almeno 18 anni di contributi versati prima del 1996: in questo caso si applica il sistema retributivo fino alla fine del 2011 e il sistema contributivo solo per i contributi versati a partire dal 2012.

Lei, avendo iniziato a lavorare nel 1980 ha circa 16 anni di contributi versati al 31 dicembre 1995 e, quindi, si vedrebbe calcolare la sua pensione con sistema retributivo fino al 31 dicembre 1995 e sistema contributivo dal 1996 in poi.

Ovviamente tutto potrebbe essere messo in forse da una abolizione della legge Fornero se si decidesse di attuare un riforma previdenziale strutturale. La cosa, però, appare improbabile visto che la Legge Fornero è stata varata per far fronte ad una crisi economica (e che al momento siamo ancora all’interno di una crisi economica). I sindacati vorrebbero rendere meno rigidi i paletti di accesso alla pensione ed il governo risponde che si possono abbassare i requisiti solo ponendo il costo dell’anticipo sulle spalle dei lavoratori, con delle penalizzazioni sull’assegno.

Quello che io penso, ma siamo nel campo delle speculazioni non avendo alcuna certezza su quali saranno le decisioni del governo in proposito, è che si tenerà di agire varando delle misure di flessibilità in uscita che si affianchino alla legge Fornero lasciando quest’ultima inalterata. Ovviamente per avere certezza che nulla cambierà per chi accederà alla pensione anticipata ordinaria dal 1 gennaio 2023 dovremo attendere almeno le prime mosse dell’esecutivo nell’ambito della riforma previdenziale.

 

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