Pensionamento scuola: domanda personale entro 7 dicembre, per dirigenti 28 febbraio. Requisiti e tutte le info utili. La guida
Nuova nota del Ministero dell’istruzione sulle modalità di presentazione delle domande di cessazione dal servizio da presentare entro il 7 dicembre. Per molti lavoratori della scuola in procinto di chiudere con la carriera lavorativa la tanto attesa nota esplicativa del Ministero dell’Istruzione è arrivata.
Si tratta della nota n° 30103 del 13 novembre con cui il Ministero dell’Istruzione ha spiegato le modalità di presentazione delle istanze di cessazione dal servizio dei lavoratori del comparto.
Lavoratori scuola, quando le domande di cessazione
Le domande di pensionamento devono per forza di cose essere presentate entro il 7 dicembre 2020, mentre per i dirigenti scolastici il limite è fissato al 28 febbraio 2021. Questo ciò che si legge nella nota 30103/2020 de Ministero dell’istruzione.
Pertanto, per andare in pensione l’anno venturo, come calendario scolastico vuole, dal 1° settembre 2021, le date da seguire sono quelle indicate dal Ministero. Le domande, per tutti i lavoratori della scuola vanno presentate in versione telematica e come detto, entro il 7 dicembre tranne che per i dirigenti scolastici, che possono produrle anche fino al 28 febbraio prossimo.
La domanda è necessaria e se presentata in ritardo si rischia di non usufruire delle disposizioni
Il dirigente scolastico che presenta istanza dopo il 28 febbraio 2021 o docenti, educatori e personale Ata che facciano altrettanto, non adempiendo entro il 7 dicembre prossimo, rischiano grosso. Il soggetto ritardatario infatti, rischia di non poter andare in pensione il 1° settembre del 2021, come domanda di cessazione prevede. Viene previsto nello specifico che non potranno essere previste cessazioni dal servizio per le domande presentate successivamente alle scadenze prima citate.
Tra le altre cose, l’obbligo di presentare entro il 7 dicembre prossimo l’istanza, riguarda anche i lavoratori che hanno completato il requisito contributivo per le pensioni anticipate (42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne). Parliamo di chi può richiedere il pensionamento in base alla normativa prevista dal decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione, il n° 131 del 29 luglio 1997. Si tratta di lavoratori che possono chiedere la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time, non avendo ancora raggiunto i 65 anni di età e avendo raggiunto già i contributi previsti per le pensioni anticipate.
Come presentare domanda di cessazione dal servizio
Come anticipato prima, le domande di cessazione dal servizio devono essere presentate telematicamente, utilizzando la procedura Polis, quella conosciuta come “Istanze on line”. Non c’è bisogno di seguire la procedura telematica per le domande di trattenimento in servizio che possono essere presentate anche cartacee, per il personale in servizio all’estero e per il personale di stanza nelle Province Autonome come lo sono quelle di Trento, Bolzano e Aosta. Cartacea resta anche la domanda di trattenimento in servizio per chi punta a raggiungere il requisito minimo dei contributi necessario.
Dal punto di vista delle scadenze, anche per queste deroghe al formato telematico, resta fissata al 7 dicembre 2020 la data. La procedura di domanda non fa distinzioni a seconda della tipologia di misura pensionistica che si utilizzerà per lasciare il lavoro. Solo per quota 100 bisognerà seguire la procedura a parte presente su Istanze on line e destinata proprio alla pensione per quotisti.
Per chi rientra nell’Ape sociale e nella quota 41 per i precoci, nel caso in cui abbiano già ottenuto la certificazione del diritto alla pensione da parte dell’Inps, è data facoltà di presentare l’istanza di cessazione dal servizio anche in forma cartacea entro la fine del mese di agosto 2021.
La domanda di cessazione dal servizio è propedeutica del pensionamento che arriverà come prassi nel mondo della scuola il primo settembre 2021. Per questo viene stabilito che l’accertamento del diritto alla pensione a seguito della domanda inviata nei termini prescritti, sarà a cura dell’istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Un esito dopo opportuni controlli che l’Inps darà entro il 24 maggio 2021.
Domanda di pensionamento vera e propria, quando va fatta
Dopo aver presentato istanza di cessazione dal servizio per pensionamento dal 1° settembre, occorre aspettare l’esito del controllo e dell’accertamento del diritto da parte dell’Inps. Solo ad esito avuto e naturalmente a risultato positivo, si potrà provvedere a presentare la domanda di pensione. Le modalità di presentazione delle domande di pensione vere e proprie sono sempre le stesse, tramite pin dispositivo per chi lo ha ancora, tramite Spid, Cie e Cns e collegandosi direttamente al sito dell’Istituto Previdenziale italiano. Possibile anche fare tutto tramite il Contact Center dell’Istituto, sempre tramite Pin dispositivo, oppure rivolgendosi a Patronati e soggetti abilitati.
Pensionamenti 2021
Per capire meglio chi è interessato alle regole prima descritte e stabilite dalla circolare del Ministero, occorre ricordare che sono numerose le misure previdenziali possibili per il personale della scuola.
C’è per esempio la pensione di vecchiaia, che non ha distinzioni tra uomini e donne. In questo caso quindi, chi nel corso del 2021 compirà 67 anni di età e raggiungerà almeno 20 anni di contribuzione versata, potrà beneficiare di questo canale di uscita. Nello specifico per la scuola, coloro che compiranno i 67 anni di età entro il 31 agosto 2021, verranno collocati a riposo d’ufficio senza bisogno di presentare domanda di cessazione dal servizio, mentre per chi compie la medesima età nei mesi successivi, dovrà presentare domanda di cessazione.
Per chi rientra tra i lavori gravosi, va ricordato che è stato bonificato lo scatto di 5 mesi relativo alle aspettative di vita. Pertanto nel 2021 potranno accedere alla pensione con 66 anni e 7 mesi di età ma anziché 20 anni di contributi ne serviranno 30. Anche in questo caso compiere 66 anni e 7 mesi di età entro la fine del mese di agosto 2021 prevede la collocazione in pensione d’ufficio, mentre per chi è nato da settembre in poi, pensionamento dietro domanda.
Potranno lasciare il lavoro con la pensione anticipata le donne che hanno maturato ne 2021 41 anni e 10 mesi di contribuzione versata e gli uomini che hanno completato invece, 42 anni e 10 mesi. Per le pensioni anticipate ordinarie non c’è limite di età e quindi in pensione potranno andare coloro i quali completano queste soglie di requisiti entro il 31 dicembre 2021.
Resterà probabilmente in vigore anche opzione donna, con la pensione con 58 anni di età anagrafica e 35 anni di anzianità contributiva da completare però, presumibilmente entro il 31 dicembre 2020. Per via della cristallizzazione del diritto nel 2021 potranno accedere alla pensione con opzione donna anche le lavoratrici che hanno completato età e contributi entro il 31 dicembre del 2019 come previsto dalla legge 243 del 2004 e dalla legge 26 del 2019.
Infine, per l’ultimo anno di funzione, il pensionamento potrà avvenire anche con quota 100, misura che consente di uscire dal lavoro a partire dai 62 anni di età e con 38 anni di contributi completati. Entrambi i requisiti vanno definiti entro la fine del 2021.