Pedagogista a scuola in supporto a Dirigenti, docenti e famiglie. INTERVISTA a Enrico Miatto
Il pedagogista a scuola è figura di sistema facilitante relazioni e comunicazione nella comunità scolastica, che sostiene e sviluppa progettualità condivise, ponendosi come figura di rete capace di integrare diverse prospettive disciplinari e professionali nella scuola. A partire dalla Legge 205/2017 e dalla successiva L.B. n. 145 del 2018, il pedagogista viene valorizzato anche in ambito scolastico. Il protocollo d’intesa de 27/08/20 tra MIUR e Associazioni rappresentative dei pedagogisti in Italia lascia intravedere un ruolo di snodo del pedagogista a scuola chiamato, ad esercitare funzioni “di progettazione, coordinamento e supervisione delle azioni formative; supporto al Dirigente Scolastico, al collegio docenti, ai singoli docenti, alle famiglie; orientamento, consulenza e intervento pedagogico per la piena inclusione di ciascun alunno e per favorire al massimo sviluppo negli apprendimenti; il benessere globale e sociale dell’alunno”. Ne parliamo, in questo articolo, con il prof. Prof. Enrico Miatto, Responsabile dell’Area di Pedagogia dello IUSVE | Istituto Universitario Salesiano di Venezia; Coordinatore dei Corsi di Licenza Magistrale – Area di Pedagogia sempre dello IUSVE; e Docente di Pedagogia speciale, Didattica per una scuola inclusiva, Metodologie e tecniche di intervento educativo con disturbi specifici e bisogni speciali.
Professore Miatto, come nasce il Corso di Alta Formazione “Il pedagogista a scuola”?
«Il Corso di Alta Formazione “Il pedagogista a scuola” nasce da una collaborazione tra il dipartimento di Pedagogia dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia aggregato all’Università Pontificia Salesiana di Roma, l’Istituto Superiore di Ricerca Educativa (ISRE) e l’Associazione Unione Italiana dei Pedagogisti (UNIPED). La proposta formativa si colloca nel quadro delle trasformazioni che negli ultimi anni hanno caratterizzato la figura pedagogista, che nel territorio italiano, a partire dalla Legge 205/2017 e dalla successiva L.B. n. 145 del 30 dicembre 2018, viene valorizzata individuando, tra i settori specifici di competenza, anche quello scolastico».
Quali novità introduce nel dibattito culturale il protocollo d’intesa, sottoscritto il 27 agosto 2020 tra MIUR e Associazioni rappresentative dei pedagogisti in Italia?
«Il protocollo d’intesa, sottoscritto il 27 agosto 2020 tra MIUR e Associazioni rappresentative dei pedagogisti in Italia, conferisce al pedagogista impegnato nel contesto scolastico, un ruolo importante di snodo. A tale figura vengono assegnate funzioni di progettazione, coordinamento e supervisione delle progettualità educative in ambito socio-educativo, sia attraverso il supporto di educatori, operatori, caregiver e destinatari di tali progettualità, sia mediante il supporto al dirigente scolastico, al collegio docenti, ai singoli docenti, alle famiglie, esplicitato attraverso azioni di orientamento, consulenza e di intervento pedagogico per l’inclusione di ciascun alunno, per favorirne al massimo lo sviluppo negli apprendimenti, oltre che il benessere globale e sociale. Il pedagogista viene così inteso come una figura di sistema, facilitante le relazioni e la comunicazione fra i soggetti plurali che animano la comunità scolastica, sostenendo e sviluppando progettualità comuni e condivise».
Quali trasformazioni normative e quel processo di riconoscimento della professione di pedagogista a scuola?
«Tali trasformazioni sul versante normativo, più che mai necessarie per sostenere il processo di riconoscimento di ogni professione, invitano una volta di più a perseguire l’impegno culturale e scientifico per il sostegno di tale professionalità in ambito scolastico, chiamata più ampiamente ad operare sul piano educativo, formativo e pedagogico “in rapporto a qualsiasi attività svolta in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, in una prospettiva di crescita personale e sociale”. Sulla scia di tali sviluppi che vedono un allargamento dello scenario culturale e normativo entro cui è prevista l’azione del pedagogista, il corso di Alta Formazione si pone come offerta, al contempo tecnica e umanizzante, tesa a valorizzare una visione di scuola come servizio di educazione, istruzione e formazione integrale della persona e della comunità̀ e luogo di confronto sulle competenze necessarie per lo sviluppo esistenziale di ciascun ragazzo, chiamato ad abitare i contesti plurali delle nostre società̀ democratiche».
L’odierno scenario cosa ci consegna?
«Nell’ambito dell’odierno scenario culturale, normativo, organizzativo e gestionale che connota l’agire scolastico, l’avvaloramento della scuola nel suo essere spazio-luogo comunitario, di sviluppo democratico e promozione umana, si fa indicatore del livello di civiltà̀ di una comunità̀ attenta all’educazione e allo sviluppo dei più piccoli, ma è anche ragione di confronto sulle competenze. Il Corso di Alta Formazione è pensato per insegnanti che vogliono affinare le competenze educative e per pedagogisti che vogliono strumenti per operare nel mondo della scuola e dei sevizi doposcuola. Con docenti esperti e professionisti, 116 ore nei fine settimana, con possibilità di frequentare in presenza e online. Il Corso di Alta Formazione Il pedagogista a scuola” offre ai corsisti una chiave interpretativa dei fenomeni educativi in ambito scolastico ed extrascolastico e delle pratiche pedagogiche, utile alla progettazione e alla gestione di interventi pedagogici ed educativi trasformativi e alla promozione di una visione di scuola come comunità. Obiettivo generale del corso è di contribuire sul piano teorico-pratico alla professionalizzazione del profilo del pedagogista a scuola chiamato ad esercitare il suo ruolo nei contesti scolastici ed extrascolastici del servizio pubblico e del privato sociale, promuovendo l’acquisizione di conoscenze teoriche e di abilità pratiche riconducibili all’ambito pedagogico, etico, metodologico e tecnico. La prima edizione si è conclusa a settembre 2022, è in corso la seconda edizione».