Pause tecnologiche a scuola: un minuto con lo smartphone per migliorare l’attenzione

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L’uso degli smartphone in classe è un tema dibattuto, soprattutto per il loro potenziale distrattivo. Mentre il Ministero ha emanato una circolare che ne vieta l’uso a scuola fino alle medie, alcuni ricercatori americani hanno esplorato una strada alternativa: concedere brevi “pause tecnologiche” per migliorare la concentrazione degli studenti.

Lo studio, condotto su studenti universitari e pubblicato su Frontiers of Education, ha analizzato l’efficacia di pause tecnologiche di diversa durata (uno, due e quattro minuti) durante un trimestre. Come gruppo di controllo, in alcune sessioni è stata introdotta la possibilità di fare domande all’insegnante, con la stessa durata delle pause tecnologiche. Entrambe le tipologie di pausa sono state concesse 15 minuti dopo l’inizio della lezione.

I risultati hanno mostrato che gli studenti a cui erano concesse le pause tecnologiche utilizzavano meno il telefono durante la lezione rispetto a coloro che potevano fare domande. In particolare, le pause di un minuto si sono rivelate le più efficaci nel ridurre l’uso dello smartphone durante le lezioni. “È possibile che un minuto sia un tempo sufficiente per leggere o inviare un numero minimo di messaggi”, ipotizzano i ricercatori. “Con più tempo a disposizione, gli studenti potrebbero essere più propensi a ricevere nuove risposte e a usare il telefonino durante le lezioni per proseguire le conversazioni digitali”.

Sorprendentemente, le pause tecnologiche di un minuto hanno anche coinciso con un miglioramento delle prestazioni degli studenti nei test, con punteggi medi superiori all’80%. “La speranza è che questo significhi che gli studenti siano meno distratti durante le lezioni e che questo porti a prestazioni migliori”, affermano gli scienziati.

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