Pausa natalizia e stress da pandemia: corretto assegnare “compiti per le vacanze”?
Vacanze di Natale in arrivo per studenti e docenti. Circa due settimane di pausa dalle attività didattiche in tutte le regioni: le date variano in base ai calendari scolastici regionali deliberati. In alcune regioni le vacanze iniziano il 23 dicembre, in altre il giorno della vigilia. Il rientro in tutte non prima del 7 gennaio 2022. Molti genitori ci inviano richieste di chiarimenti in merito all’assegnazione dei compiti per le vacanze da parte dei docenti ed annessa normativa. Le opinioni in merito sono le più disparate, ma la sensazione è quella che preferiscano il riposo assoluto per i loro figli, alla luce di uno stress fisico-psichico senza precedenti causa una Pandemia che sembra non concludersi più.
Calendario pausa natalizia nelle scuole 2021/2022
In base all’autonomia scolastica le scuole potrebbero aver deliberato il 7 gennaio come uno dei giorni di sospensione dell’attività didattica, nelle scuole che attuano la settimana corta, pertanto il rientro, in questi casi, è previsto direttamente per lunedì 10 gennaio.
Calendario OS 2021/22
Compiti per le vacanze – Dibattito sempre acceso
L’argomento dei compiti per le vacanze, in special modo natalizie, è piuttosto controverso. Già da qualche anno si sono messi in evidenza alcuni fronti contrari, che raccolgono adesioni di genitori e insegnanti. Anche la politica ha preso posizione negli ultimi anni; tutti ricorderanno le parole di qualche anno fa dell’ex Ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, rivolte al Mondo della Scuola, in riferimento all’opportunità di assegnare un carico eccessivo di compiti per le vacanze ai nostri studenti:
“Pertanto, nel rispetto dei principi costituzionali della libertà di insegnamento e dell’autonomia scolastica, invito il corpo docente a riflettere, anche collegialmente, sul carico di compiti che saranno assegnati durante le vacanze. Ritengo importante che i nostri ragazzi abbiano il tempo per ritemprarsi e svagarsi, stare con i propri cari, curare le proprie passioni, divertirsi, leggere, ascoltare musica, andare a vedere una mostra, praticare uno sport.”
Ogni anno, in diversi periodi a ridosso delle pause dalle attività didattiche, il tema torna alla ribalta. A prevalere, da diverso tempo, sembra essere la via di mezzo: un volume ridotto di compiti che permetta comunque agli alunni di tenere la mente allenata durante le vacanze. C’è anche chi sottolinea esistano modi più creativi, ludici e divertenti per farlo.
Ad oggi, tutto è rimesso alla discrezione degli insegnanti e della singola istituzione scolastica oppure vi sono disposizioni legislative chiarificatrici?
Compiti per le Vacanze – Opinioni a confronto
I contrari
Per molti addetti ai lavori i compiti per le vacanze costituiscono una contraddizione in termini, un assurdo logico. Le vacanze dovrebbero essere per definizione dedicate al riposo; si chiamano così proprio perché liberano dagli affanni feriali. Nessuna categoria di lavoratori accetterebbe di prolungare il lavoro nel tempo libero o durante le ferie. Invece è del tutto normale che a questa opinabile pretesa si debbano assoggettare gli studenti.
I contrari ritengono i compiti per le vacanze, inutili, dannosi, persino discriminanti; in quanto i ragazzi delle famiglie più attrezzate sono premiati dalla scuola, gli altri si perdono. Caricare di compiti, dunque, non solo è inutile ma controproducente.
I favorevoli
Sono tutti coloro che ritengono assurda l’idea che per l’intera pausa natalizia non si faccia niente. Qualcosa bisogna pur far fare, ad esempio leggere un libro magari in accordo con l’insegnante, in modo che l’alunno legga qualcosa che gli piace, con la richiesta di scrivere un riassunto e un commento che testimoni la lettura. Fossero anche libri divulgativi semplici, scritti da uno specialista. Deve essere qualcosa che richieda un minimo di impegno e di sforzo, il cervello va tenuto in allenamento. I ragazzi leggono poco, devono riabituarsi, avere più cognizione della letteratura, della storia.
La terza via
Tra le due posizioni summenzionate, c’è sempre tuttavia la possibilità di mediare: una terza via, in tal senso, è rappresentata dalle originali idee che hanno proposto, in tempi recenti, alcuni docenti e presidi italiani. Questi ultimi hanno infatti reinterpretato il concetto di compiti per le vacanze, proponendo ai propri studenti di svolgere alcune attività benefiche per la società: ad esempio svolgere attività di volontariato con associazioni del territorio in stretta collaborazione con l’istituzione scolastica a tutela dell’ambiente e della legalità e utili allo sviluppo della competenza trasversale della cittadinanza e dell’educazione ambientale, come richiesto dall’Unione Europea.
Compiti per le vacanze di Natale – Cosa dice la Legge
Circolare ministeriale n. 177/1969
La normativa in merito non è al momento risolutoria della questione. Vi è una circolare ormai datata oltre 50 anni fa con oggetto: “Riposo festivo degli alunni. Compiti scolastici da svolgere a casa”.
“agli alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni grado e tipo NON vengano assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo, di guisa che nel predetto giorno non abbiano luogo, in linea di massima, interrogazioni degli alunni, almeno che non si tratti, ovviamente, di materia, il cui orario cada soltanto in detto giorno.
Ma da quanto si può leggere nel suo contenuto, essa si riferisce più che altro all’importanza del riposo domenicale negli alunni; non assegnare compiti per lunedì, in sostanza; quindi non vi è alcun accenno a periodi di sospensione didattica più ampi quali le vacanze natalizie.
La circolare è superata dalla Legge sull’autonomia scolastica
Il D.P.R. dell’8 marzo 1999 definisce l’autonomia scolastica di ogni istituto. All’articolo 2 riporta testualmente:
“L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento.”
In sostanza è la singola istituzione scolastica, nella sua autonomia a progettare l’offerta formativa. Gli organi collegiali, in particolare il Collegio docenti in quanto deputato alla programmazione dell’azione educativa, delibera i criteri di valutazione i quali sono inseriti all’interno del PTOF, documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche contenente la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa; approvato in ultima istanza dal Consiglio di istituto.
Criteri di valutazione – Esempio – Compiti per le vacanze
Tali criteri si trovano nella via di mezzo di cui dicevamo poco sopra, la terza via, e che lo scrivente ritiene più adeguata.
“È opportuna l’assegnazione di compiti da svolgere a casa durante il fine settimana e nei periodi di vacanza nel corso dell’anno scolastico:
- per favorire un consolidamento degli apprendimenti;
- per incentivare atteggiamenti di responsabilità e di autonomia;
- per acquisire un efficace metodo di studio;
- per coinvolgere le famiglie nel lavoro scolastico.
Naturalmente risulta difficoltoso quantificare il tempo da dedicare ai compiti in tali periodi perché ciò dipende anche dai ritmi e dalle modalità di svolgimento di ogni alunno; i docenti sono consapevoli che l’impegno non deve limitare pesantemente le esperienze familiari e la conduzione di altre attività extrascolastiche.
Attraverso l’utilizzo del Registro elettronico, i docenti del Consiglio di Classe/Team di docenti assegnano i compiti per casa coordinandosi al fine di evitare un eccessivo carico di lavoro. Le attività assegnate sono chiare nella consegna, fattibili da tutti gli alunni, diversificate in caso di percorsi individualizzati e/o personalizzati, vertono su contenuti e tematiche già affrontati, costituiscono un’occasione di partecipazione e di condivisione con la famiglia del lavoro svolto a scuola.”
In definitiva i Compiti per le Vacanze sono obbligatori o no?
Sono le istituzioni scolastiche a decidere sui compiti per le vacanze, nello specifico gli organi collegiali. Inoltre qualora le scuole non abbiano un paragrafo specifico all’interno del regolamento/criteri sulla valutazione, di certo è la Costituzione a garantire la Libertà di insegnamento, per cui ogni insegnante può decidere in autonomia ed assoluta libertà per l’appunto gli strumenti di valutazione dei propri alunni.
Il genitore può sollevare la questione al Dirigente scolastico sull’opportunità o meno di assegnare compiti nei periodi di sospensione dell’attività didattica. Quest’ultimo potrebbe convocare un Collegio docenti, di cui è presidente, mettendo all’ordine del giorno la questione. A quel punto la delibera dell’organo diventa punto di riferimento per l’operato del singolo insegnante e consente di creare una visione unitaria-educativa all’interno della scuola. Ma ribadiamo, essa non può essere in contrasto con la Legge o con il precetto costituzionale della libertà di insegnamento.
Pertanto nelle delibere degli organi collegiali non troveremo mai disposizioni perentorie in tal senso, ma piuttosto degli inviti ai docenti (è opportuno che, si consiglia di) ad agire in una certa maniera, sempre nell’ottica del successo formativo degli studenti e nel rispetto di quanto disposto dalla Normativa.
Compiti per le vacanze in tempi di Pandemia – Corretto assegnarli? – L’esperto psicologo può dare un parere
Ancora una volta non c’è una disposizione specifica a riguardo. Ogni alunno, classe, istituzione scolastica è un mondo a sé stante. Ogni docente in accordo con quanto deliberato dagli organi collegiali, con il Dirigente scolastico e facendo riferimento al contesto territoriale/sociale in cui opera, stabilisce cosa sia più idoneo fare o assegnare in periodi di stress psicologico-pandemico come questo.
In tal senso, potrebbe essere utile anche un parere, non vincolante naturalmente, da parte di un Esperto psicologo a servizio della scuola. Questa figura, come sappiamo, ha tra i suoi compiti il supporto psicologico agli alunni, alle famiglie e ai docenti, finalizzato, in via prioritaria, a fronteggiare traumi e disagi derivanti dall’emergenza COVID-19; situazioni di stress lavorativo e difficoltà relazionali; traumi psicologici, forme di disagio e/o malessere psico-fisico.
E’ possibile esprimere la propria opinione inviando una mail a [email protected]