Paura in una scuola del Veneto, ignoto con volto coperto spruzza spray urticante in aula: indagini della Polizia per identificare il responsabile

Mattinata di paura in un istituto scolastico a Rovigo. Un individuo, con il volto travisato, ha fatto irruzione in un’aula spruzzando spray al peperoncino tra gli studenti già seduti ai banchi, in attesa dell’inizio delle lezioni.
L’episodio, avvenuto intorno alle 8.30, ha generato scompiglio e preoccupazione tra i presenti. Fortunatamente, nessuno degli studenti ha riportato gravi conseguenze.
Disagi per una collaboratrice scolastica e indagini in corso
L’allarme, prontamente lanciato, ha portato all’intervento di tre pattuglie della Polizia di Stato. Sul posto, gli agenti hanno prestato assistenza ai presenti. Tra questi, una collaboratrice scolastica con problemi d’asma ha accusato difficoltà respiratorie a causa dell’irritante, ma per fortuna non ha necessitato di cure mediche. Le forze dell’ordine hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto e identificare il responsabile. Al momento, non è ancora chiaro se si tratti di uno studente dell’istituto o di un estraneo.
Acquisite le immagini delle telecamere di sicurezza
Gli investigatori hanno acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti all’interno dell’istituto, un elemento chiave per risalire all’autore del gesto. Inoltre, sono stati ascoltati diversi studenti presenti al momento dell’irruzione. L’obiettivo è quello di raccogliere testimonianze utili a fare luce sull’accaduto e a consegnare il responsabile alla giustizia.
In una nota interviene il dirigente scolastico: “Ci tengo a precisare che è stata la scuola stessa a convocare le forze dell’ordine e l’ambulanza dopo che un ragazzo, prima dell’inizio delle lezioni, avrebbe spruzzato dello spray al peperoncino. Nostro dovere era verificare l’accaduto e soprattutto accertarci che nessuno degli studenti che stavano entrando in classe in quel momento fosse in qualche modo danneggiato. Per fortuna non ci sono stati feriti. Ora toccherà alla Polizia capire”.
Poi aggiunge: “Abbiamo la necessità di fare rete, di individuare un referente, di lavorare in modo da sentirci davvero una Comunità educante e non scogli più o meno capaci di arginare una marea crescente. Segnalo la difficile situazione, l’attuale stazione delle corriere, dove sono ormai troppi gli episodi di violenza tra i giovani; auspico una presenza di presidio continua delle forze dell’ordine, ma anche confido in interventi educativi in loco che possano mirare a prevenire prima che punire”.
“Rispetto al ruolo delle famiglie – aggiunge – la speranza è che siano presenti nella vita dei loro ragazzi, non solo quando serve sindacare un voto, ma per comprendere che cosa accade dentro il loro gruppo di amici, quali dinamiche vi siano e per condividere con gli insegnanti quel percorso di crescita che non è solo scolastico, ma umano e sociale”.
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