Mense scolastiche: MIUR pasto da casa si può, ma rispettando regole igieniche. La nota

Il MIUR ha pubblicato la Nota n. 348 in cui ha fornito le linee guida per il consumo a scuola del pasto domestico, diritto riconosciuto dai tribunali a partire dal mese di giugno, primo fra tutti il tribunale di Torino.
Nell’anno scolastico 2014-2015, circa 60 famiglie si rivolsero al Tribunale di Torino per vedersi riconosciuto il diritto dei propri figli a consumare a scuola il pasto portato da casa e, di conseguenza, la possibilità di non usufruire del servizio mensa offerto dal Comune di Torino. Il principio confermato con la sentenza n. 1049/2016 del Tribunale di Torino.
Nella nota il MIUR dà una serie di indicazioni agli uffici scolastici regionali: suggerisce di supportare le scuole al fine di evitare situazioni critiche; di mantenere rapporti costanti con le scuole, per evitare che esse si discostino dalle pronunce della magistratura; di favorire il dialogo delle scuole con le famiglie, accogliendone richieste e segnalazioni per contemperare le esigenze di tutti gli alunni; e di dialogare con gli enti locali responsabili dell’erogazione e della gestione del servizio mensa.
Ci sono indicazioni anche per le scuole, esse devono valutare le soluzioni più idonee a far consumare agli allievi il pasto domestico, assicurando la tutela delle condizioni igienico-sanitarie e il diritto alla salute, ed evitando il più possibile la possibilità di scambio di alimenti, al fine di evitare eventuali contaminazioni.
Il MIUR suggerisce anche di utilizzare misure analoghe a quelle impiegate nei casi di consumo di pasti speciali, nonché chiedere il supporto del servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione, operanti presso le A.S.L..
Sono stati presentati ricorsi, di cui si aspetta l’esito, presso la Corte di Cassazione proposti dall’amministrazione contro le sentenze con le quali è stato sancito il diritto di portare da casa il pasto da consumare a scuola.