PAS per i precari che non hanno 180×3. Lettera

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inviata da Prof.ssa Brunella D’Alessio – Scrivo a nome di coloro che si vedono abbandonati nel limbo del precariato.

Apparteniamo a quella parte di docenti che non hanno i 180×3 ma questo non vuol dire che ad oggi, non stiamo compilando schede di valutazione, relazioni sulle classi sia on line che cartacei, adempimenti finali, scrutini e quant’altro, ma è come se il nostro lavoro non avesse valore solo perché svolto presso scuole private.

Eppure queste scuole ci sono, e se ci sono vuol dire che c’è chi le frequenta giusto? Allora ci sono anche genitori che iscrivo i loro figli o sbaglio?

Allora perché noi docenti, sottopagati, siamo invisibili?

Perché nessuno ci vede?

Perchè i nostri titoli tra cui non solo laurea e 24cfu, ma master, pubblicazioni, specializzazioni, non hanno valore?

Perché non c’è una legge che ci tuteli?

Il concorso è un ottima soluzione ma per i freschi laureati, per noi iscritti in graduatoria da anni ci vogliono percorsi abilitanti a parte, dobbiamo avere anche noi il diritto di partecipare al pas, NON SOLO I DOTTORATI!!!

Le mie parole sono quella di gran parte dei docenti che o per motivi economici, o perché stavano creandosi una famiglia, o perché appartenenti ai “più deboli” , pur di lavorare e fare ciò per cui hanno studiato e impostato la loro vita, si sono trovati a fare determinate scelte nella speranza di essere finalmente VISTI E ACCETTATI DA UNA LEGGE CHE LI RICONOSCA, DA UN APPIGLIO NORMATIVO ANCHE SE SIAMO IN EUROPA .

Spero che il mio grido venga sentito da qualcuno

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