PAS : e chi non ha 180×3 di servizio negli ultimi otto anni? Lettera

inviata da Roberta Simone – Leggo con piacere le lettere di altri docenti che, come me, sono a dir poco sorpresi dell’ingiustizia che colpisce tutti i docenti che, pur avendo alle spalle esperienza d’insegnamento e servizio nella scuola, non avranno la possibilità di accedere ai tanto agognati PAS perché, per disparati motivi, non rientrano nella magica formula dei 180 x3.
Tali colleghi si vedranno sorpassati da docenti che hanno prestato tre anni di servizio, magari anche con contratti di poche ore.
Sono una docente iscritta nelle ultime graduatorie di III fascia, con due anni di insegnamento. Precedentemente insegnavo all’Università e prima ancora nella scuola, poco prima degli otto anni richiesti.
Avrei abbondantemente superato i 540 giorni dati dal calcolo di 180 moltiplicato per tre. Al di là della mia personale esperienza, credo che l’accesso ai PAS limitato ai 180 x3 tagli fuori, in varia misura, una ampia fascia di docenti che ugualmente hanno prestato, con devozione e impegno, servizio nella pubblica istruzione e maturato una esperienza che li qualifica di diritto come professori e che andrebbe riconosciuta.
Se è vero inoltre che la terza fascia si esaurirà dopo il 2020, non si comprende il motivo per cui questo accordo, che cade al secondo anno delle ultime graduatorie d’istituto, debba tagliare fuori tutta quella parte di docenti che si trova attualmente ad insegnare in terza fascia e che non ha ancora maturato i requisiti, magari per un pugno di giorni.
Sarebbe più coerente pensare ad una procedura per stabilizzare tutti coloro che hanno i 540 giorni, e concedere ai docenti che si trovano in terza fascia e che non hanno ancora maturato i requisiti, di accedere ai PAS con riserva; questa misura mi sembrerebbe ripristinare un criterio di uguaglianza.