Paralimpiadi Parigi 2024, la Cina domina con il più grande centro di preparazione, ma a scuola è bocciata: i bimbi con disabilità esclusi dalle scuole tradizionali

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La Cina si è affermata come una potenza dominante alle Paralimpiadi, grazie a un modello di preparazione che combina investimenti massicci e una rete di centri di allenamento altamente specializzati. A nord di Pechino si trova il più grande centro di preparazione al mondo per atleti di alto livello con disabilità, un’installazione di 0,23 chilometri quadrati inaugurata nel 2007, poco prima dei Giochi olimpici e paralimpici di Pechino.

Il centro, finanziato dallo stato, offre strutture all’avanguardia per una varietà di sport e accoglie atleti paralimpici per periodi di allenamento intensivo, prima di eventi importanti. Tuttavia, la vera forza del sistema cinese risiede nella sua ramificazione territoriale: oltre al centro principale, ci sono circa 30 centri regionali che aiutano a scoprire e coltivare talenti in tutto il paese.

Tuttavia, come segnala Il Post, il successo sportivo della Cina è accompagnato da critiche internazionali riguardo al trattamento delle persone con disabilità al di fuori del contesto sportivo. Nonostante i progressi, come dimostrano le statistiche che indicano un aumento significativo degli studenti con disabilità nelle scuole tradizionali — circa 470.000 nel 2021, più del doppio rispetto al 2012 — le denunce di segregazione e esclusione persistono. Molti bambini con disabilità continuano a essere esclusi dalle scuole tradizionali, poiché non viene garantito un adeguato supporto educativo.

In questo contesto, il ruolo della scuola diventa cruciale. La vera inclusione non può limitarsi a garantire l’accesso agli sport, ma deve estendersi a tutti gli aspetti della vita quotidiana, compresa l’istruzione. Le scuole dovrebbero essere luoghi in cui ogni bambino, indipendentemente dalle proprie capacità, possa sentirsi accolto e supportato. L’inclusione scolastica non solo favorisce lo sviluppo delle abilità individuali, ma promuove anche una cultura di rispetto e comprensione tra tutti gli studenti.

Le organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato la mancanza di risorse e di formazione adeguata per gli insegnanti, che spesso non sono preparati a gestire le esigenze specifiche degli studenti con disabilità. Ciò porta a una situazione in cui i bambini con disabilità vengono relegati a scuole speciali o esclusi dal sistema educativo tradizionale, limitando le loro opportunità di socializzazione e apprendimento.

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