Immissioni in ruolo. Papa, si tenga conto problemi famiglie
Il Santo Padre ha accolto una trentina di docenti sardi stamattina all'Angelus:"Saluto gli insegnanti precari venuti dalla Sardegna e auspico che i problemi del mondo del lavoro siano affrontati tenendo concretamente conto della famiglia e delle sue esigenze".
Il Santo Padre ha accolto una trentina di docenti sardi stamattina all'Angelus:"Saluto gli insegnanti precari venuti dalla Sardegna e auspico che i problemi del mondo del lavoro siano affrontati tenendo concretamente conto della famiglia e delle sue esigenze".
I precari hanno ricambiato il saluto intonando l'Ave Maria in limba, la lingua sarda: il gruppo si è presentato in piazza San Pietro con trolley, striscioni e bandiere della Sardegna. Il coro improvvisato ha riscosso gli applausi della piazza; davanti al gruppo campeggiava uno striscione:" In Sardegna, la nostra terra, il lavoro per la famiglia unita".
I docenti contavano molto sulla risposta e l'appoggio del Pontefice dopo avergli inviato, alcune settimane, fa una lettera in cui hanno illustrato la loro condizione di precari costretti a lasciare la famiglia per il posto di ruolo lontano. Il Papa non li ha delusi, riconfermando nell'Angelus domenicale di oggi quanto aveva già detto lo scorso 19 agosto nell'udienza generale.
"La moderna organizzazione del lavoro mostra talvolta una pericolosa tendenza a considerare la famiglia un ingombro, un peso, una passività, per la produttività del lavoro, Ma quale produttività? E per chi?": queste erano state le parole del Papa, cha hanno acceso la speranza dei docenti sardi; in 1.600 aspettano ora la fase C delle immissioni in ruolo nazionali, contro la quale continuano la loro battaglia.
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