Papa Francesco, quando disse ai docenti: “Amate di più gli studenti difficili”

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Era marzo 2015, 70 anni dell’UCIIM, Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori e Formatori. L’occasione per Papa Francesco per ricordare il suo passato da insegnante e il ruolo fondamentale che svolgono gli educatori a scuola.

Papa Francesco si rivolse ai docenti chiamandoli “colleghi”, “perché anch’io sono stato insegnante come voi e conservo un bel ricordo delle giornate passate in aula con gli studenti” disse.

Bergoglio sottolineò come l’attività dell’insegnare si distingua per il valore umano e culturale che porta con sé, ma si scontra spesso con un riconoscimento economico inadeguato: “Insegnare è un lavoro bellissimo. Peccato che gli insegnanti siano malpagati“. Papa Francesco mise in rilievo il lavoro “nascosto” dei docenti che va ben oltre le ore svolte in aula: oltre alla didattica frontale, gli insegnanti devono dedicare tempo alla preparazione delle lezioni, alla correzione dei compiti, alla cura individuale di ogni alunno.

“Amate di più gli studenti difficili”

Poi l’appello agli insegnanti: “Amate di più gli studenti difficili“.

Il dovere di un buon insegnante – disse Bergoglio – è quello di amare con maggiore intensità i suoi allievi più difficili, più deboli, più svantaggiati. Come direbbe Gesù: se amate solo quelli che studiano, che sono ben educati, che merito avete?

Per Papa Francesco l’impegno educativo diventa più intenso proprio nei confronti degli studenti in condizione di svantaggio: chi manifesta disinteresse, chi proviene da contesti complessi, chi appartiene a contesti culturali differenti, gli alunni con disabilità.

Funerali: un minuto di silenzio nelle scuole

Sabato 26 aprile alle ore 10 si svolgono i funerali del pontefice. Con nota del 23 aprile il MIM ha invitato le scuole a osservare un minuto di silenzio e raccoglimento.

Nelle scuole dove non si fa lezione per il ponte, il minuto di silenzio si osserverà al rientro.

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