“Papà ci picchia di nuovo”: maestre fondamentali nel far partire le indagini. Padre arrestato per maltrattamenti

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Il padre era già stato in carcere per maltrattamenti a moglie e figli, poi era stato scarcerato e gli era stato concesso di rientrare in casa. Ma i maltrattamenti non erano finiti. Ad accorgersi che più che qualcosa non andava sono state le maestre dei bambini, mentre per i servizi sociali in casa ci sarebbe stato “un clima sereno”.

La storia è stata riportata oggi da Repubblica e rimette al centro il ruolo che possono avere i docenti in alcune situazioni, ben oltre la cattedra.

Un’insegnante ha riferito che il bambino disegnava “solo teschi, scheletri e pistole”, segnalando anche difficoltà comportamentali del piccolo che risultava “del tutto apatico. Non fa apparire alcuna emozione, non ha mai avuto manifestazioni di affetto per compagni o maestre e picchia i compagni”.

Il padre è finito in carcere nel 2022 dopo che, causa pandemia, le ricerche si erano allentate. E proprio durante la pandemia due dei quattro bambini erano arrivati in ospedale con lividi e traumi.

“Papà ci picchia di nuovo”. “Papà ci picchia forte con i bastoni e i mestoli”, dicevano i piccoli alle insegnanti.

Dopo due giorni le intercettazioni sono state interrotte per mettere fine alle violenze. “In neppure due ore di ascolto sono stati colpiti decine di volte ciascuno con schiaffi talmente forti da fargli ripiegare indietro la testa” ha scritto il giudice.

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