Paolo Crepet: “Genitori, basta cellulari! Educate i vostri figli alle emozioni, non ai like. Registro elettronico? Inutile”
Paolo Crepet, noto psichiatra, sociologo e opinionista, torna a far parlare di sé con il suo ultimo libro “Mordere il cielo”, già un successo editoriale che sta portando in scena nei teatri di tutta Italia con una conferenza-spettacolo.
In un’intervista rilasciata a La Nuova Sardegna, Crepet ha affrontato temi cruciali come l’educazione, il ruolo dei genitori e la dipendenza dal cellulare, lanciando un appello a scuotere le coscienze e a riscoprire la bellezza delle emozioni autentiche.
“Io non giudico nessuno”, afferma Crepet, “ma in un Paese dove il 99,9% degli studenti viene promosso, vedere genitori festeggiare con dj e alcol mi fa pensare. Cosa si festeggia? Il nulla”. Una provocazione che mira a mettere in luce l’appiattimento educativo e la mancanza di spirito critico che caratterizzano la società odierna.
Secondo Crepet, i genitori di oggi sbagliano “quasi tutto”, a partire dall’eccessiva esposizione dei figli al cellulare. “Una delle prime cose che vedono i neonati è un adulto incollato al telefonino”, osserva lo psichiatra, sottolineando come questo modello educativo distorto privi i bambini di un contatto umano autentico e di stimoli emotivi fondamentali per la loro crescita.
Crepet si spinge oltre, denunciando un’anestesia emotiva che sembra aver contagiato l’intero Occidente. “Non si reagisce più a nulla, neanche alle tragedie che avvengono lontano da noi”, constata con amarezza. “Dove sono finite le nostre emozioni?”.
Per combattere questa deriva, Crepet propone un ritorno alla semplicità e all’autenticità, invitando a “mordere il cielo” invece di rimanere chini sui nostri cellulari. “Mordere il cielo significa emozionarsi, cercare esperienze significative, non accontentarsi di una realtà virtuale fatta di pixel”, spiega.
Un invito rivolto anche alla scuola, che dovrebbe tornare a essere un luogo di crescita personale e di confronto con la realtà in tutte le sue sfaccettature. A tal proposito, Crepet propone di far vedere ai ragazzi “Full Metal Jacket” di Stanley Kubrick, un film duro e controverso sulla guerra del Vietnam, capace di suscitare emozioni forti e di stimolare il pensiero critico.