Pagelle e voti, Daniele Novara: “I bambini non soffrono la valutazione in sé, ma le classifiche e la competizione. Così si provoca solo ansia e frustrazione”

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Il pedagogista Daniele Novara, in un’intervista a Nostro Figlio, critica l’uso di voti numerici e classifiche a scuola, definendoli “anticamera della competizione e della rivalità”.

Secondo Novara, gli alunni hanno bisogno di essere valutati in base al loro percorso individuale, considerando le inclinazioni e le tempistiche di ognuno. “Dare un voto non significa dare un giudizio, ma certificare una posizione in classifica in un determinato momento”, afferma al sito specializzato il pedagogista. Novara propone una valutazione narrativa, che spieghi il processo di apprendimento dello studente, anziché ridurlo a un numero. “La pratica dei voti numerici è inerziale e cristallizza la valutazione, che dovrebbe invece essere dinamica, sostiene.

Ansia e frustrazione: la scuola deve accogliere

Novara critica la scuola che “fa soffrire” gli alunni con l’ansia da prestazione, causata dalla pressione del giudizio. “I bambini non soffrono la valutazione in sé, ma le classifiche e la competizione“, spiega. La scuola dovrebbe essere un luogo accogliente, dove l’errore è considerato parte del processo di apprendimento. “Inserire a forza gli alunni in schemi e tabelle provoca solo ansia e frustrazione“, afferma Novara.

Il pedagogista, dunque, propone la “valutazione evolutiva“, che si concentra sui progressi degli studenti, anziché sugli errori, considerati “naturali e inevitabili”. “La scuola del giudizio è l’anticamera della mortificazione e della demotivazione, conclude il pedagogista. L’obiettivo, secondo Novara, è una scuola che crei passione per l’apprendimento, non graduatorie tra gli alunni.

L’ordinanza

Come è noto, ai primi di gennaio è stata pubblicata l’ordinanza ministeriale che introduce, alla scuola primaria, un sistema di giudizi sintetici per ogni disciplina, inclusa l’educazione civica. Addio quindi ai voti numerici, la valutazione si baserà su sei livelli: ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente e non sufficiente. Una novità importante che punta a una valutazione più qualitativa e meno quantitativa dell’apprendimento dei più piccoli.

Focus su apprendimento qualitativo

L’obiettivo del nuovo sistema è quello di fornire un quadro più completo e articolato del percorso di ogni studente, concentrandosi sulle competenze acquisite piuttosto che sulla mera performance numerica. La scelta dei giudizi sintetici, espressi in forma descrittiva, permetterà di valorizzare i progressi individuali e di individuare le aree di miglioramento per ciascun alunno. Un approccio più personalizzato che mira a supportare al meglio lo sviluppo di ogni bambino.

Cambia anche la valutazione sul comportamento

Anche la valutazione del comportamento subirà delle modifiche. Non più un voto numerico, ma un giudizio sintetico formulato collegialmente dall’intero team docente. Il giudizio, inserito nel documento di valutazione, contribuirà a fornire un quadro completo della crescita e della maturazione dello studente, considerando non solo l’apprendimento delle discipline, ma anche l’impegno, la partecipazione e il rispetto delle regole all’interno della comunità scolastica.

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