Padova, rissa tra minorenni: Daspo Willy per un 15enne, i genitori ricorrono al Tar, ma perdono ricorso
Lo scorso gennaio, una violenta rissa tra due gruppi di adolescenti ha sconvolto la città di Padova. La guerriglia urbana, scaturita da una lite per l’utilizzo di un campo da basket, ha coinvolto una ventina di ragazzi tra i 14 e i 15 anni.
L’episodio, culminato con il ferimento di tre ragazzi, ha portato all’emissione di otto Daspo Willy da parte della Questura, uno dei quali a carico di un giovane studente. Il provvedimento, valido per due anni, vieta al ragazzo di accedere ai locali pubblici e di stazionare in un’ampia area del centro città.
I genitori del ragazzo, convinti dell’estraneità del figlio ai fatti, hanno presentato ricorso al Tar del Veneto, sostenendo la mancanza di prove concrete a suo carico. Nonostante il ragazzo sia attualmente indagato a piede libero, il Tribunale ha confermato la validità del Daspo, riconoscendo la pericolosità sociale del minore e il rischio di reiterazione del reato.
Il Tar ha tuttavia accolto parzialmente il ricorso, concedendo al ragazzo la possibilità di attraversare l’area interdetta per recarsi a scuola. La decisione si basa sul principio del “più probabile che non”, secondo cui la presenza del ragazzo sul luogo della rissa e la sua partecipazione a una chat di gruppo in cui si inneggiava alla violenza costituiscono elementi sufficienti a confermare la sua pericolosità.