Stipendi docenti, Pacifico (Anief): in Italia si lavora 43 anni per 45 mila euro. Retribuire formazione obbligatoria. INTERVISTA

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Retribuzione delle ore di formazione al personale scolastico, ritardi nel pagamento degli stipendi, reclutamento e precariato: Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, a Orizzonte Scuola spiega le ultime battaglie del sindacato, impegnato fino a dicembre in tutta Italia con le assemblee con i lavoratori per discutere delle problematiche che affliggono docenti e ATA.

Avete presentato degli emendamenti al disegno di legge Green pass: quali sono?

Chiediamo innanzitutto di togliere l’obbligo del Green pass visto che la maggior parte della popolazione è vaccinata. Non c’è più copertura europea sulle norme introdotte dal governo italiano sul Green pass. Piuttosto che pensare di prorogare la norma, il governo dovrebbe abolirla. In subordine abbiamo chiesto la possibilità di fare tamponi gratuiti agli studenti, agli insegnanti, agli amministrativi ed educatori senza distinzione tra chi ha o non ha il Green pass, proprio perché il tampone rappresenta uno strumento di protezione e nei luoghi di lavoro deve essere fornito dal datore di lavoro.
Tra gli emendamenti c’è poi quello che riguarda un intervento sul riordino degli organici e del dimensionamento scolastico per evitare che il prossimo anno scolastico, il terzo consecutivo, ci si ritrovi nelle stesse condizioni, ovvero avere delle classi che non sono in regola per quanto riguarda il distanziamento durante il Covid. Ma non sono in regola nemmeno al di là del Covid nel rapporto alunni per classe. Le cosiddette classi pollaio non sono quelle 3000 che ha individuato il ministro Bianchi perché, se il numero di alunni di classe viene rapportato alla spaziatura delle aule, queste 3000 diventano 150mila, cioè una su due classi in Italia non rispetta le norme sulle sicurezza che impongono per gli alunni da 1,80 a 2 metri di spazio. Se consideriamo che la maggior parte delle classi ha una media di 25 alunni e 35 metri quadrati, la matematica non è un’opinione, dobbiamo intervenire subito per il prossimo anno scolastico. Bisogna poi pensare al numero di sedi. Bisogna ripristinare le 4000 sedi di dirigenza soppresse.
Abbiamo anche caldeggiato un emendamento presentato da Udir sul fatto di mettere regole chiare di tutela di chi dirige le nostre scuole e del personale che fa didattica in presenza.

In legge di Bilancio non c’è la proroga dei contratti Covid ATA

Nella bozza di legge di Bilancio sembra sia stato incredibilmente escluso il personale ATA. E’ una brutta notizia che conferma la volontà del governo di invertire la rotta del governo precedente. Questo dimostra che il governo non ritiene utile questo organico al di là dell’emergenza. Nel giro di un anno e mezzo, a parità di pandemia, il governo pensa che la sola vaccinazione possa bastare, anziché sdoppiare le classi e dotare le scuole di organico aggiuntivo.
Sugli organici, sempre in legge di Bilancio, non c’è alcuna proposta sul reclutamento, nonostante nei fondi del Pnrr l’Europa chiedeva all’Italia di presentare una riforma sul reclutamento entro dicembre. Noi ci aspettavamo un tavolo su questo argomento. L’ultimo incontro risale a settembre, senza ad oggi soluzioni concrete rispetto alla piaga della precarietà. Se è vero che abbiamo assunto 80mila docenti quest’anno, ne sono rimasti quasi 40mila fuori e abbiamo chiamato 180mila supplenti per far funzionare le nostre scuole. Noi abbiamo proposto una soluzione semplice: ripristinare il doppio canale di reclutamento e reclutare, quando le Gae sono esaurite, dalle Gps di prima e seconda fascia, e in caso non si sia in possesso di abilitazione, di fare in modo di organizzare dei corsi che possono essere frequentati da chi non ha abilitazione per conseguirla e avere confermato il superamento dell’anno di prova.

Supplenti introvabili per alcune classi di concorso, in particolare ingegneri

Questo riguarda un’altra anomalia del nostro sistema che ha trovato conferma nell’ultimo concorso Stem. In alcune regioni non c’erano candidati, dall’altra parte ci sono candidati idonei che in questo momento non possono essere assunti pur avendo superato le prove. Abbiamo sempre lottato come Anief per il riconoscimento degli idonei. Tutto il sistema va revisionato.

C’è chi ha messo l’accento sulle differenze stipendiali tra docenti e altre professioni, appunto quello degli ingegneri

Negli ultimi 20 anni i redditi del lavoro privato sono cresciuti del 30%, il reddito dei dipendenti pubblici è sceso del 20%. C’è una sproporzione quindi a monte tra chi lavora nel privato e nel pubblico. Poi è normale che un professionista può arrivare a guadagnare 10 volte rispetto a un insegnante, come il caso di alcuni ingegneri.
Nel nuovo contratto noi ci aspettiamo risorse aggiuntive rispetto a quelle della legge di Bilancio perché bisogna ancorare il reddito minimo all’inflazione di tutti i dipendenti pubblici. Per questo mancano aumenti di 300 euro a dipendente. Poi c’è un problema a priori che riguarda la valorizzazione del personale scolastico.
Pensiamo che in Lussemburgo il reddito medio di un insegnante è di 110mila euro, a fine carriera in Germania un docente prende 80mila euro, in Italia 45mila euro. Anche la tassazione è diversa: in Italia, con le aliquote, la tassazione è doppia. A fine carriera in Germania un insegnante percepisce uno stipendio che è tre volte rispetto a quello di un italiano. Tra l’altro il lavoro in Germania dura 30 anni, in Italia 43. Di tutto questo ne stiamo parlando nelle assemblee, facciamo più di 20 assemblee al giorno in tutta Italia.

Una delle ultime battaglie è quella di far retribuire come attività aggiuntiva tutte le ore di formazione obbligatoria del personale e che attualmente si fa fuori dall’orario di servizio. Questo è contrario a ciò che dice l’Europa, con una sentenza della Corte di Giustizia sulla direttiva 88 del 2003 sull’orario di lavoro. I neo immessi in ruolo sono obbligati a fare un corso di 50 ore che dovrebbe essere retribuito con 800 euro aggiuntivi. Così come tutti gli insegnanti che hanno degli alunni con disabilità in classe sono obbligati a fare un corso di 25 ore. Anche in questo caso si parla di 400 euro aggiuntive, cosa che non si fa perché sia nella legge sia nel decreto si parla di invarianza finanziaria e si parla di svolgere queste attività fuori dall’orario di servizio. Tutto questo va contro l’Europa, l’Anief lo ha dimostrato e va disapplicato dal giudice.

Avete scritto al ministro sui ritardi nel pagamento degli stipendi dei supplenti. Un problema che purtroppo persiste: tanti supplenti fuori sede che devono pagarsi affitto e bollette senza stipendio per mesi. C’è chi ancora aspetta le mensilità di maggio e giugno

Un problema non più tollerabile. Già lo stipendio dei precari è uno stipendio base, senza diritto agli scatti di anzianità. A questo si aggiunge che gli stipendi sono staccati dall’inflazione e non corrispondono all’aumento del costo della vita. Se arriviamo persino a ritardare il pagamento, si trasformano i precari in morti di fame che non possono nemmeno pagarsi il pane. Abbiamo pronto un modello di diffida.

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