Pacifico (Anief): “CCNL 2022-24, priorità ripristino fascia 3-8 anni: aumento di 150 euro”. Indennità di trasferta, buoni pasto e riconoscimento del burnout le proposte [VIDEO]

WhatsApp
Telegram

Le risorse disponibili, le indennità per il personale scolastico (compresa quella di trasferta per i docenti fuori sede), i buoni pasto, il riscatto gratuito della laurea e il riconoscimento del burnout nella scuola: le proposte di Marcello Pacifico (Presidente Anief) per il rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca 2022-2024.

Le risorse disponibili e il margine di trattativa

Durante l’intervista a Orizzonte Scuola TV, Marcello Pacifico, Presidente dell’Anief, fa il punto sulle proposte del sindacato in vista dei tavoli di contrattazione con l’amministrazione focalizzandosi sulle risorse. “Il nuovo contratto collettivo – precisa – prevede un aumento salariale del 6%, con risorse stanziate anche per i due contratti successivi. Questo approccio permetterà di raggiungere un incremento complessivo del 16%”. In questo modo, le risorse sarebbero sufficienti a coprire l’inflazione degli ultimi tre anni, ma resta l’incertezza sull’andamento futuro del costo della vita. “Il governo – continua Pacifico – stima un’inflazione del 6% annuo, che implicherebbe la necessità di 3 miliardi di euro ogni anno per mantenere il potere d’acquisto del personale scolastico”.

La revisione degli scatti di anzianità

Tra gli aspetti economici del prossimo contratto collettivo, una delle proposte del sindacato riguarda la modifica della la tabella degli scatti di anzianità.Un’operazione – precisa – che si potrebbe fare senza necessità di risorse aggiuntive”. A questo proposito, un punto centrale è il ripristino della fascia stipendiale 3-8 anni, eliminata nel 2011 e non reintrodotta nel contratto 2016-2018. “Con le nuove norme sulla ricostruzione di carriera, il riconoscimento del servizio prestato già avviene, rendendo possibile l’attuazione di questa modifica. Ciò consentirebbe ai nuovi assunti di ottenere un incremento salariale di 100-150 euro dopo tre anni anziché attendere nove anni”.

I buoni pasto: una lunga battaglia

Tra le richieste figura anche l’introduzione dei buoni pasto per il personale scolastico, finanziabili attraverso la contrattazione di istituto. “Sembra una richiesta banale, ma non lo è” precisa Pacifico che ricorda come i buoni pasto siano già previsti per il personale dipendente delle PA, anche in smart working, ma non per il personale della scuola. “Per il precedente contratto lo abbiamo chiesto fino all’ultimo giorno: sarebbe un segnale, minimo ma importante, da dare al personale della scuola, sia docente che ATA. Penso ad esempio a chi fa il tempo prolungato o pieno”.

Le indennità per il personale scolastico

Durante l’intervista, Pacifico sottolinea che il sindacato ha già ottenuto un’indennità aggiuntiva per il personale delle piccole isole, pari a mille euro in più annui, estesa alle scuole di montagna. La stessa cifra, nella proposta di Anief, potrebbe essere stanziata come indennità di trasferta per i docenti fuori sede. Il problema è chiaro: ogni anno migliaia di posti vacanti restano scoperti perché i docenti non possono permettersi di trasferirsi, dato che il costo della vita assorbe interamente lo stipendio”. Una questione di giustizia salariale, la definisce Pacifico. “Se il governo non interviene, rischiamo di avere sempre più cattedre vuote al Nord non per mancanza di insegnanti, ma per l’impossibilità di coprire le spese di trasferimento”.

C’è poi una questione di equità, secondo il Presidente Anief. “Dai dati ARAN e ISTAT emerge che nel 2010 il personale scolastico guadagnava in media 1.000 euro in più rispetto ai ministeriali, mentre oggi guadagna 6.000 euro in meno. Questo gap si è creato con il contratto 2016-2018, quando Anief non era rappresentativa. Ora lavoriamo per invertire questa tendenza“.

Professione docente come lavoro usurante

“Abbiamo scoperto che nel settore militare il personale può andare in pensione a 59 anni con il massimo dei contributi. Nella scuola, invece, abbiamo oltre 235.000 docenti over 60“. Da qui la proposta di Anief di riconoscere la professione docente come lavoro usurante. D’altra parte, attualmente, solo le insegnanti della scuola dell’infanzia beneficiano del riconoscimento della professione come usurante, con possibilità di pensionamento a 63 anni. “L’obiettivo – spiega Pacifico – è estendere questa misura a tutto il comparto scolastico. Per ottenere tale riconoscimento, è necessaria un’indagine ministeriale sui livelli di stress lavorativo degli insegnanti. “Serve un’inchiesta ufficiale del Ministero per dimostrare l’impatto del burnout tra gli insegnanti. Nel settore privato, il datore di lavoro ha responsabilità penale se ignora il burnout. Perché lo Stato non dovrebbe fare lo stesso?”.

Le priorità di Anief

Tra tutte le proposte, Pacifico ne individua tre: scatti di anzianità, buoni pasto e indennità di trasferta. “Ripristinare il primo gradone stipendiale per i neoassunti è fondamentale per dare un segnale di rispetto a chi entra nella scuola dopo anni di precarietà. Un altro punto essenziale è il buono pasto: è inconcepibile che in tutta la pubblica amministrazione sia garantito, mentre il personale scolastico ne sia escluso. Infine, se il governo riconoscesse ufficialmente il problema del disallineamento tra domanda e offerta, l’indennità di trasferta per chi lavora lontano da casa sarebbe un primo passo per risolverlo”.

GUARDA L’INTERVISTA

WhatsApp
Telegram

Offerta Riservata TFA 2025: Abilitazione all’insegnamento da € 1.400 con Mnemosine