Pacifico (Anief) all’incontro con il ministro Bianchi: piano straordinario di reclutamento con concorsi ordinari e riservati

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Si è appena concluso il primo incontro tra sindacati e il neo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Le prime dichiarazioni del presidente Anief Marcello Pacifico a Orizzonte Scuola.

“Il ministro ha ribadito come il dialogo sia fondamentale, dobbiamo lavorare tutti per i nostri studenti. Ha dimostrato grande attenzione per le parti sociali e ha ringraziato tutto il personale della scuola per quello che ha fatto in questo anno. Apprezziamo questa base”, spiega Pacifico.

Bianchi “ha parlato poi di diritto di accesso all’istruzione, puntare al superamento delle disuguaglianze accentuate dal Covid. Il ministro pensa alla scuola non più come una spesa ma come un investimento per il futuro e la ripesa del Paese. Attiverà dei tavoli tecnici specifici sugli organici, sul reclutamento e sulla mobilità. E vorrà rivedere l’asse importante dell’autonomia, ogni Regione e ogni istituzione scuola possa contribuire al progetto generale del rilancio del Paese partendo dalla scuola”.

E ancora “il ministro cercherà di dare una risposta al problema del precariato insieme ai sindacati”.

E infine il Recovery Plan. “L’idea del neo ministro – aggiunge il sindacalista – non è quella di una gestione temporanea dell’emergenza ma di una costruzione della scuola del futuro”.

Anief cosa ha sottolineato?

Abbiamo sottolineato la necessità di aprire un tavolo sul Recovery Plan e capire quali sono le intenzioni del governo e le risorse disponibili. E’ fondamentale sapere questo per delineare i progetti. Vorremmo scriverli insieme e dare delle linee indicative. Abbiamo spiegato come stiamo lavorando in Europa con la Confederazione Cesi.

Abbiamo anche ricordato che vorremmo avere un obbligo scolastico che parta dai tre anni fino all’ultimo anno del liceo senza riduzione del tempo scuola, rivedendo la legge 183 del 2008, che ha portato all’innalzamento del rapporto alunni/docenti e ai tagli.

L’idea principale è investire sugli organici legati al territorio e all’emergenza Covid che non ci lascerà per i prossimi due-tre anni. Abbiamo esortato il ministro a non perdere tempo nel pensare a soluzioni diverse per riaprire le scuole in sicurezza che non siano dotare le scuole di spazi e di organici. L’organico di fatto deve essere adeguato all’organico di diritto.

Bisogna quindi provvedere a un piano straordinario di reclutamento che abbia concorsi regolari e concorsi riservati che includano i precari nelle graduatorie finali per essere assunti nei ruoli. In questo modo si dà una risposta all’Europa, al reclamo collettivo.

Abbiamo poi chiesto che gli specializzandi sul sostegno del V ciclo possano partecipare ai concorsi, a fronte del numero veramente alto di insegnanti senza specializzazione.

Sulla mobilità chiediamo che venga coniugato il diritto alla famiglia con quello del lavoro. Ci sono tanti docenti immobilizzati, ingabbiati che chiedono di poter lavorare anche per la propria famiglia.

Sul contratto siamo disponibili al rinnovo a condizione che si riconosca un’indennità Covid e si allineino gli stipendi all’inflazione.

Sulla scuola dell’autonomia è evidente che si debbano rivedere gli organici in base ai problemi del territorio. Se si vuole vincere l’abbandono scolastico, la dispersione scolastica, si devono dare più organici laddove c’è più bisogno.

Infine sulla pensione abbiamo ricordato come la classe insegnante italiana sia la più vecchia al mondo. Per questo è importante estendere la vaccinazione. Più del 60% degli insegnanti è over 55, soltanto uno su due sarà vaccinato. Questo significa che si andrà incontro a rischi ulteriori.

Bianchi apre il dialogo con i sindacati e fissa le priorità: mobilità e reclutamento per avere i docenti in cattedra a settembre

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