Pa, smart working fino al 30 settembre per i soggetti fragili (no per i genitori under 14). Il governo trova le risorse

Il Governo ha finalmente trovato le risorse per estendere lo smart working per i lavoratori fragili della Pubblica Amministrazione (PA) fino al 30 settembre 2023. Lo segnala Il Messaggero.
Questa mini-proroga dovrebbe avere un costo attorno ai 15 milioni. L’adattamento della normativa che prevede l’applicazione del lavoro agile per i dipendenti fragili era uno degli aspetti più complessi da risolvere nell’ambito del Decreto Lavoro.
Nel settore privato, la proroga dello smart working per i dipendenti fragili e i genitori con figli di età inferiore ai quattordici anni è già stata approvata fino al 31 dicembre.
Questo decreto interministeriale (Lavoro, PA, Salute) ha identificato l’anno scorso le patologie che rendono un lavoratore eleggibile come “fragile”. Queste sono state esplicitamente indicate per prevenire l’abuso dello smart working.
I dipendenti affetti da gravi compromissioni del sistema immunitario, o in attesa di un trapianto d’organo, o in trattamento per una patologia oncologica od onco-ematologica con farmaci immunosoppressivi e mielosoppressivi, rientrano in questa categoria.
La proroga dello smart working per i lavoratori fragili, estesa più volte, permette loro di svolgere il lavoro in modalità agile anche in assenza di un accordo individuale con il datore di lavoro. I dipendenti con compiti non compatibili con il lavoro da remoto sono stati assegnati ad altri incarichi o messi a riposo.
Nel settore privato, la normativa sul lavoro agile si applica anche ai genitori con figli di età inferiore ai 14 anni, ma solo sotto certe condizioni. La tutela è riservata solo ai genitori che svolgono lavori “smartabili”. Tutti gli altri devono recarsi regolarmente in ufficio.