Valditara: “Il docente tutor sarà un collega come gli altri. Sarà formato e pagato di più e dovrà farsi carico degli alunni con difficoltà di apprendimento”

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Intervista a Radio 24, l’emittente radiofonica del gruppo Sole 24 Ore, per il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Nel corso della trasmissione “Mattino 24”, Valditara ha parlato di orientamento e della nuova figura del docente tutor.

“Oltre un milione di posti di lavori non coperti nel nostro paese, abbiamo uno spreco enorme di posti di lavoro perché non sempre il mercato del lavoro offre alle imprese delle formazioni adeguate”.

Poi aggiunge: “Le propensioni dei ragazzi vanno fatte conoscere ai genitori per poter scegliere l’istituto e far incontrare queste propensioni con le possibilità lavorative. Dobbiamo agire non solo sull’orientamento ma anche far si che le scuole possano offrire un tipo di formazione che trova poi sbocchi concreti nel mondo lavorativo”.

Sul docente tutor: “Il docente tutor non è un collega gerarchicamente sovraordinato, ma è un collega come gli altri, lavora in team e si dovrà occupare di coordinare la personalizzazione dell’insegnamento e, soprattutto, di farsi carico di quei ragazzi che hanno più difficoltà o di quei ragazzi che in classe si annoiano perché sono talmente avanti nella preparazione e negli apprendimenti che hanno anche necesità di accelerare. e deve farsi carico di quelli più in difficoltà negli apprendimenti”.

E ancora: “Insegnanti tutor avranno dei compiti in più, pensiamo ad una formazione per loro e saranno anche pagati di più. Ne abbiamo già pagato con i sindacati, ragioniamo con loro su questo nuovo modello organizzativo con fondi PNRR. Il tutor avrà una forte preparazione in ambito psicologico e pedagogico”.

“Sostanzialmente – ha spiegato – è una logica di sostegno per quei ragazzi che devono recuperare o di quei ragazzi che hanno più bisogno, anche di accelerare. Avranno dei compiti aggiuntivi, saranno formati di più e quindi stiamo iniziando a prevedere un modello di formazione, soprattutto nel campo psicologico, pedagogico e poi saranno pagati anche di più. Ne abbiamo già parlato con i sindacati, stiamo ragionando con loro per come strutturare al meglio questo nuovo modello organizzativo che prevede l’utilizzo dei fondi Pnrr”.

Poi sottolinea: “Dobbiamo ragionare su come rendere le scuole più sicure, l’alternanza scuola lavoro è fondamentale, deve essere sicura, non è possibile pensare ad una formazione solo teorica. Striscione contro di me? Mi ricorda analoghi striscioni che 40 anni fa alcuni facevano e portarono ad atti che non voglio neppure ricordare. Striscione da anni di piombo, provocatorio e ignorante”

Sull’argomento il ministro dell’Istruzione e del Merito si era espresso nei giorni scorsi. In un’intervista a Il Messaggero aveva detto: “Siamo anche riusciti ad ottenere dal Mef il consenso per utilizzare fondi del Pnrr per pagare docenti e personale Ata, impegnati nella lotta alla dispersione scolastica. I piani e gli interventi contro l’abbandono dovranno essere almeno biennali. L’insegnamento va il più possibile personalizzato, proprio perché la scuola del merito di cui parliamo noi deve sviluppare i talenti individuali dei ragazzi, promuovendo le attitudini di ciascuno”.

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