Orientamento permanente, il nuovo modello: le buone pratiche e i processi. Scarica esempio di Piano dell’Orientamento della scuola
Le “linee guida per l’orientamento permanente”, prot. n. 0004232 del 19.02.2014, costituiscono un’evoluzione, pur nella continuità, della C.M. n. 43/2009, con le indicazioni a dirigenti e insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado riguardo a come sviluppare le nuove politiche di orientamento formativo in raccordo con il territorio, anche a seguito dei fondi stanziati dal D.L. 104/2013: ‘L’istruzione riparte’.
Le novità del documento di Linee guida del MIUR sono davvero molto significative: l’individuazione di un docente/ tutor dedicato all’orientamento in ogni istituzione scolastica, la proposta di formazione iniziale e continua dei docenti in materia di orientamento anche attraverso l’istituzione di Master specifici curati dalle università, reti e Centri interistituzionali in ogni territorio, che operino come MultiAgency di orientamento, la realizzazione di un portale dedicato e integrato gestito da esperti in materia di orientamento, aperto ai contributi della comunità professionale: queste alcune delle novità introdotte dalle linee guida.
L’importanza attribuita alle tecnologie
Da sottolineare anche l’importanza attribuita alle tecnologie. In considerazione della loro importanza nella vita di ogni persona e della loro centralità negli interessi dei giovani, particolare impulso viene attribuita ad esse per incentivarne la conoscenza e l’uso, attraverso la realizzazione di laboratori per l’acquisizione di competenze di orientamento al lavoro (Career management skills), che vedano il coinvolgimento anche di imprenditori e altre strutture di supporto.
Strategia unitaria di orientamento
Uno sforzo notevole è stato fatto dal MIUR per convergere verso una strategia unitaria di orientamento in collaborazione con gli altri Soggetti competenti, il cui risultato è costituito dall’Accordo in Conferenza Unificata del 5 dicembre 2013. In tal senso, un risultato apprezzabile è la condivisione del significato attribuito all’espressione: “orientamento permanente”, che sta ad indicare il “processo volto a facilitare la conoscenza di sé, del contesto formativo, occupazionale, sociale, culturale ed economico di riferimento, delle strategie messe in atto per relazionarsi e interagire con tali realtà, al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per poter definire o ridefinire autonomamente obiettivi personali e professionali aderenti al contesto, elaborare o rielaborare un progetto di vita e sostenere le scelte relative”.
Acquisire e potenziare le competenze di base e trasversali per l’orientamento
Poiché è da tutti i Soggetti riconosciuta la centralità del sistema scolastico nella sua interezza, che costituisce il luogo insostituibile dove ogni giovane deve acquisire e potenziare le competenze di base e trasversali per l’orientamento indispensabili per sviluppare la propria identità, autonomia, decisione e progettualità, è necessario un ripensamento dell’Offerta Formativa delle scuole in ottica orientativa da realizzare anche attraverso percorsi di formazione dei docenti, che hanno il compito e la responsabilità di far acquisire questo “zoccolo” di competenze senza il quale è difficile pensare di innestare con successo negli studenti e negli adulti processi efficaci di scelta e decisione, di transizione, di professionalizzazione, di cambiamento, di successivi apprendimenti.
Il nuovo modello di orientamento per le scuole di ogni ordine e grado
È necessario partire proprio dai docenti per definire il nuovo modello di orientamento per le scuole di ogni ordine e grado, puntando attraverso la formazione alla definizione di “Standard minimi di orientamento” e di specifici percorsi per la formazione dei docenti responsabili del coordinamento delle azioni di orientamento in ogni scuola, con speciale attenzione per le ultime due classi del 1° e 2° ciclo.
Un percorso di formazione per referenti dell’Orientamento
Sarebbe necessario realizzare un percorso di formazione per i referenti regionali di orientamento, con i quali approfondire e definire cosa significa realizzare una scuola orientativa, cosa significa definire standard minimi di orientamento nella scuola, cosa significa insegnare per competenze e favorire lo sviluppo e la maturazione globale della persona.
Per i motivi vogliamo portare all’attenzione dei lettori quanto è stato attivato, da un istituto siciliano, sempre in primo piano sul versante dell’innovazione metodologica e didattica e della sperimentazione pedagogica, per affiancare alla funzione informativa dell’orientamento, quella formativa che emerge come strumento fondamentale di sviluppo personale e di interazione sociale.
La funzione formativa come strumento fondamentale di sviluppo personale e di interazione sociale
In ottemperanza a quanto previsto dalla normativa vigente ed in particolare dalle Indicazioni Nazionali, dal 2015 l’Istituto Comprensivo “Rosario Livatino” di Ficarazzi, diretto magistralmente dal dirigente scolastico prof. Mario Veca e con la collaborazione fattiva dei docenti Giulia Federico e Valentina Inzerillo, si è attivato per affiancare alla funzione informativa dell’orientamento, quella formativa che emerge come strumento fondamentale di sviluppo personale e di interazione sociale.
Sapersi orientare
Nella società contemporanea, infatti, sapersi orientare significa essere in possesso di una strumentazione cognitiva, emotiva e relazionale che costitutivamente e continuamente è in grado di modificarsi per ri-adattarsi in maniera dinamica e flessibile alle trasformazioni in atto.
Ed è proprio in quest’ottica formativa che l’orientamento diventa un processo che investe la crescita globale della persona ed è presente sin dalla Scuola dell’Infanzia.
La Direttiva Ministeriale 6 agosto 1997, n. 487
Tale impostazione concettuale non è molto diversa da quella già contenuta nella Direttiva Ministeriale 6 agosto 1997, n. 487 che, all’articolo 1, recita: “L’orientamento – quale attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado – costituisce parte integrante dei curricoli di studio e, più in generale, del processo educativo e formativo sin dalla scuola dell’infanzia. Esso si esplica in un insieme di attività che mirano a formare e a potenziare le capacità delle studentesse e degli studenti di conoscere se stessi, l’ambiente in cui vivono, i mutamenti culturali e socio-economici, le offerte formative, affinché possano essere protagonisti di un personale progetto di vita, e partecipare allo studio e alla vita familiare e sociale in modo attivo, paritario e responsabile”.
L’obiettivo prioritario della scuola
Alla luce di ciò, l’obiettivo prioritario della scuola è appunto quello di mettere i ragazzi in grado di pianificare e gestire il proprio apprendimento, di fare le esperienze scolastiche in coerenza con i propri obiettivi di vita, in rapporto alle proprie competenze e ai propri interessi.
L’azione dell’istituto “Rosario Livatino”, dunque, nell’orientare i ragazzi si articola su più dimensioni: non solo orientamento per scelte relative all’ambito scolastico (orientamento informativo), ma soprattutto “un orientamento alla vita” (orientamento formativo) un percorso continuo che guidi l’alunno, sin dalla scuola dell’Infanzia, alla costruzione di un personale progetto di vita che parta dalla capacità di scegliere conoscendo la realtà, ma anche e soprattutto se stessi.
I saperi di base ma anche delle abilità cognitive, logiche e metodologiche e delle abilità trasversali
Per conseguire i traguardi formativi di cui sopra, la scuola R. Livatino utilizza anche le discipline di studio come strumento per l’acquisizione dei saperi di base ma anche delle abilità cognitive, logiche e metodologiche e delle abilità trasversali (comunicative, metacognitive e metaemozionali).
La funzione più spiccatamente informativa dell’orientamento
Per quanto attiene alla funzione più spiccatamente informativa dell’orientamento, si evidenzia che essa consta di due dimensioni interconnesse e imprescindibili l’una dall’altra:
- Definizione e stesura dei processi
- Attuazione di quanto precedentemente stabilito.
È evidente che entrambe le dimensioni sono dinamiche e pertanto soggette a continui eventuali aggiustamenti e/o cambiamenti in funzione delle situazioni contingenti (ne è un esempio eclatante quanto avvenuto durante il precedente anno scolastico e in quello in corso, in cui la pandemia ha determinato la necessità di rivedere per intero la pianificazione degli incontri di orientamento in presenza con gli alunni e ne ha richiesto l’organizzazione telematica).