Orientamento, 250 milioni dal Ministero dell’Università per oltre un milione di studenti: iniziative anche per i ragazzi del biennio

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Nonostante gli sforzi del governo e le ingenti risorse stanziate dal Pnrr, l’orientamento scolastico in Italia resta un nodo cruciale da sciogliere. Il divario tra le scelte degli studenti e le reali esigenze del mercato del lavoro è ancora troppo ampio, come dimostra il basso tasso di occupazione dei laureati italiani rispetto alla media europea.

Se in Italia il tasso di occupazione dei giovani laureati è inferiore di oltre 12 punti percentuali rispetto alla media Ue, significa che le scelte post-diploma spesso non sono allineate con le richieste del mercato del lavoro. La predilezione per alcuni corsi di laurea a scapito di altri, come quelli Stem, e l’alto tasso di abbandono universitario, evidenziano la necessità di un cambio di rotta nell’orientamento scolastico.

Il Ministero dell’Università ha stanziato l’ultima tranche dei 250 milioni di euro previsti dal Pnrr per iniziative di orientamento rivolte a un milione di studenti. La novità principale riguarda l’estensione di tali iniziative anche ai primi due anni delle scuole superiori, superando il limite precedente dell’ultimo triennio.

L’obiettivo è ambizioso, considerando che nell’anno scolastico 2022/23, con uno stanziamento di 49 milioni, si è riusciti a raggiungere 123mila studenti, mentre nel 2023/24, con 95 milioni, il numero è salito a 295mila. La quota maggiore dei fondi (109,2 milioni) è destinata agli atenei, con la Federico II di Napoli in testa (7,1 milioni), seguita dalla Statale di Milano (5,1 milioni) e dalle università di Palermo e Catania (4,9 e 4,4 milioni).

Oltre al Pnrr, la riforma del 2022 ha introdotto 30 ore di attività di orientamento, curriculari nell’ultimo triennio delle superiori ed extracurriculari nei primi due anni e nella scuola media. L’obiettivo è creare un collegamento più diretto con il mondo del lavoro, grazie anche all’introduzione di 40mila docenti tutor e orientatori.

Nonostante gli sforzi, come ricorda Il Sole 24 Ore, il 50% di mismatch tra domanda e offerta di lavoro dimostra che la strada da percorrere è ancora lunga. La sfida è quella di avvicinare il mondo della scuola a quello del lavoro, fornendo agli studenti gli strumenti necessari per compiere scelte consapevoli e costruire un futuro professionale solido.

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