Organico Covid, i presidi: senza personale aggiuntivo scuole di nuovo nel caos
Si lavora alacremente per permettere al personale scolastico aggiuntivo (organico Covid) di completare l’anno. Ballano 200 milioni di euro per circa 50mila unità di personale. Bisogna fare in fretta perché i contratti scadano il 31 marzo.
Per garantire il mantenimento del posto di lavoro al personale aggiuntivo, almeno fino a giugno, il Governo dovrà stanziare altre risorse. Una situazione che ha già messo in allarme i dirigenti scolastici.
A Skuola.net, interviene la dirigente scolastica del Liceo Scientifico “Newton” di Roma, Cristina Costarelli: “La prima incognita è legata all’organico Covid. Questo personale, composto da ATA, collaboratori scolastici, tecnici di laboratorio e docenti non ha garanzia che il contratto gli venga prorogato. Questa è una grande preoccupazione perché concretamente significa che ogni scuola rischia di perdere in media otto o nove collaboratori scolastici e altrettanti docenti di supporto in svariate, numerose e utilissime forme: come la sostituzione di docenti assenti e attività di recupero e potenziamento”.
Poi aggiunge: “I collaboratori sono altrettanto necessari per l’apertura delle scuole, la pulizia, igienizzazione: tutte attività che non scompariranno con la fine dello Stato di emergenza. Il rischio è di creare nuovo caos nelle scuole che ormai si sono organizzate contando su questo personale”.