Organico covid docenti e Ata a settembre, parte il pressing in vista del ritorno a scuola: al momento non è previsto

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C’è ancora molta incertezza sulle modalità di rientro a scuola a settembre. E non solo per quanto riguarda i protocolli e le misure igienico-sanitarie da adottare. Una delle incognite è quella dell’organico aggiuntivo di docenti e Ata legati all’emergenza covid, che al momento non è previsto.

Come ha confermato il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, nel corso di un’intervista rilasciata ad Orizzonte Scuola, “l’organico Covid era legato a uno stato d’emergenza che successivamente è decaduto, ma nelle scuole c’è una carenza di organico ormai cronica“, spiega Sasso.

Il sottosegretario ammette: “Confermare il personale Ata, ad esempio, alleggerirebbe il carico di lavoro su dirigenti scolastici e amministrativi che via via si è fatto sempre più insostenibile”.

Nei giorni scorsi c’è stato l’appello del comitato ‘Uniti per la riconferma – Organico aggiuntivo (ex Covid) comparto scuola’, che ha inviato una lettera alle competenti istituzioni per invitarle a trattare il tema della riconferma dell’organico aggiuntivo docente e ATA per il terzo anno scolastico consecutivo, denominato convenzionalmente ‘Organico Covid’ in questi due trascorsi anni scolastici.

Arrivano pressioni anche dal sindacato: la Flc Cgil, ricorda che “a questa data nulla si sa delle sorti dei circa 70.000 precari sui cosiddetti posti “Covid” licenziati al termine delle lezioni, sui quali è calata un’inspiegabile cappa di silenzio mentre sappiamo che la scuola, adesso come non mai, avrebbe bisogno di essere rafforzata soprattutto nel numero di docenti, educatori ed Ata che vi lavorano per continuare a garantire le norme di sicurezza di contrasto al Covid”.

In effetti, il Governo non ha mai parlato di rinnovo dell’organico aggiuntivo, facendo intendere che con la fine delle lezioni dell’anno scolastico 2021/2022 si sarebbe conclusa l’esperienza.

Tuttavia, anche alla luce del nuovo quadro covid, che non fa certo stare tranquilli in vista dell’autunno, ci si chiede se in effetti, stato di emergenza a parte, non sia il caso di mantenere docenti e Ata aggiuntivi, per aiutare le scuole a fronteggiare un altro anno scolastico all’insegna del covid.

Il contagio da Covid (purtroppo in ripresa) e l’accoglienza doverosa dei bambini in età scolare provenienti da scenari di guerra,  aggiunge la Flc Cgil, costringerà le scuole anche per il prossimo anno scolastico ad un carico di lavoro gravoso.”

“Il Ministero – prosegue il sindacato – non sembra preoccuparsene anzi, quasi avverte una sorta di fastidio rispetto alle ripetute richieste avanzate dal sindacato di aprire un confronto per condividere tempi e modalità sulle misure da mettere subito in campo per dare serenità alle scuole e alle famiglie in previsione della ripresa delle lezioni“.

Ora serve guardare al futuro. Ci apprestiamo all’inizio del nuovo anno scolastico con gli stessi problemi degli anni scorsi, con l’aggravante di un Organico aggiuntivo, il cosiddetto Organico Covid, che non è stato prorogato e che il governo dovrà considerare visto che è stato l’unico strumento utilizzato per tornare alla didattica in presenza“, ha detto Pino Turi, segretario generale Uil Scuola, intervistato da Orizzonte Scuola.

La questione organico aggiuntivo covid dunque si aggiunge ai temi in sospeso in vista del rientro a scuola a settembre.

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