Organico Covid ATA: la proroga per tutti non c’è, tra una settimana per molti termina la supplenza, ma l’obiettivo del Governo è la scuola in presenza

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In legge di Bilancio non sono arrivate le modifiche attese per il personale ATA Covid: lo stanziamento si ferma a 100 milioni di euro che, in base a quanto riporta la relazione tecnica allegata al maxi emendamento, consente di coprire nel periodo da gennaio a giugno 2022 circa 7.800 contratti, considerando il costo medio mensile lordo di circa 2.115,65 euro per ogni contratto.

Si rischia così di lasciare gli istituti scolastici senza il supporto necessario per garantire lo sdoppiamento delle classi, il distanziamento tra studenti e la didattica in presenza; tutto ciò in un contesto di forte risalita dei contagi. Si tratta di uno scenario preoccupante, compatibile solo con l’accettazione di una intollerabile prospettiva di ritorno alla Dad”, ha commentato Vittoria Casa, presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione, che continua a chiedere la proroga di tutti i contratti ATA Covid.

E se preoccupa la variante Omicron, con l’aumento dei contagi giornalieri, e si è ipotizzato il rientro posticipato dalle vacanze di Natale, l’obiettivo del premier Draghi è sempre quello di proseguire con le lezioni in presenza. “Sono consapevole delle sofferenze dei giovani a causa delle restrizioni faremo di tutti per evitare che quella esperienza della didattica a distanza si ripeta”, ha detto in conferenza stampa.

In questo scenario, con la pandemia che è tutt’altro che sconfitta, sembra difficile immaginare le lezioni in presenza senza tutto il personale ATA Covid, assunto proprio per far fronte all’emergenza sanitaria, fino a giugno.

Da un calcolo approssimativo fatto nei giorni scorsi, si è potuto rilevare che circa 14 mila contratti restano fuori dalla proroga. Vanno poi considerati i contratti part time e le eventuali risorse residue stanziate per l’organico Covid per il rientro a scuola a settembre. Oltre a ciò, andrebbero visti quanti contratti sono stati stipulati da settembre a oggi. La cifra indicata nella nota tecnica di agosto del ministero è 22 mila unità di personale ATA Covid, ma i numeri dei contratti effettivamente stipulati non sono noti.

E allora, ottimisticamente, potrebbero essere rimaste risorse da settembre e ancora posti da coprire. Le stesse risorse si andrebbero a sommare ai 100 milioni di euro stanziati. Ad ogni modo, non si potrebbe riuscire a coprire l’intero costo della proroga per tutti fino al termine delle lezioni a giugno.

Ne occorrerebbe almeno il triplo“, ha commentato la Uil Scuola, che propone la proroga per tutte le supplenze fino al 31 marzo, fine dell’emergenza sanitaria, e poi lo stanziamento di ulteriori risorse per prolungare i contratti fino a giugno, senza escludere nessuno.

Delusione anche da Anief: “Per gli Ata Covid da confermare fino a giugno sembra che ci si fermi ai 100 milioni aggiuntivi e quindi oltre 14mila perderanno il posto tra poco più di una settimana“.

In legge di Bilancio è ormai improbabile vedere modifiche: il testo è in aula al Senato e andrà alla Camera blindato.

Eventuali novità potrebbero arrivare dal decreto Milleproroghe o da un decreto scuola, oppure dallo scostamento di bilancio. L’evoluzione della pandemia farà la sua parte, così come la volontà del governo di tenere gli studenti a scuola, scongiurando il ritorno alla Dad.

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