Organico aggiuntivo docenti e Ata, Anief: chi ha detto ‘no’ dovrà dare delle spiegazioni

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I 50 mila operatori scolastici dell’organico Covid, che comprendono soprattutto gli Ata (oltre il 60%), ma anche insegnanti, sono in una situazione drammatica e paradossale: sono stati messi in prima linea nella lotta contro il Covid quando la pandemia era all’apice, ma adesso sono stati tagliati fuori dalla scuola pubblica a causa della mancanza di personale, nonostante le promesse del governo, osserva oggi la stampa specializzata.

Dopo la bocciatura dell’emendamento al Milleproroghe suggerito dall’Anief, anche nel decreto Pnrr non sembra esservi traccia del provvedimento.

“Si tratta – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – di una decisione in palese contrasto rispetto a quanto stabilito nei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Perché questo personale, docente e Ata, è davvero necessario per portare in porto i tanti progetti finanziati dalla stessa Unione europea: era necessario farlo con il decreto dedicato proprio al Piano nazionale di ripresa e resilienza, come abbiamo proposto come Anief attraverso uno specifico emendamento. Questo non è accaduto, nonostante numerosi parlamentari avessero espresso pubblicamente il loro appoggio a questa modifica necessaria. Noi comunque non ci arrendiamo. E siamo anche convinti – conclude Pacifico – che chi si è opposto al provvedimento dovrà ora fornire più di qualche spiegazione”.

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