Organici 23/24, soltanto 6.004 posti in deroga da assegnare per le scuole in territori svantaggiati. Anief chiede di triplicare almeno il numero per intervenire

È in arrivo la pubblicazione delle dotazioni organiche annuale dei docenti e del personale ATA per il prossimo anno scolastico 2023/2024: si va verso la conferma degli attuali numeri. “Secondo Anief sono insufficienti i 6.004 posti in deroga da assegnare per le scuole in territori svantaggiati. Chiediamo di triplicare almeno il numero per intervenire”, ha commentato Marcello Pacifico, leader del sindacato.
Dallo studio compartivo delle tabelle trasmesse stamane alle organizzazioni sindacali emerge che gli alunni di alfabetizzazione, iscritti ai CPIA, l’Istruzione per adulti, sono 112.685: significa che dal 2021 al 2023 sono aumentati di circa 40.000 unità. Inoltre, il rapporto docenti della classe di concorso A023 con gli alunni è di 1 ogni 793; mentre il rapporto tra docenti sempre della A023 rispetto ai punti di erogazione è di 1 a 5: viene da chiedersi negli altri quattro punti di erogazione chi insegna una materia così specifica.
Sono poi soltanto 6.004 posti in deroga da assegnare per le scuole in territori svantaggiati: su questo punto, Anief chiede di triplicare almeno il numero per intervenire. Come risultano appena 4.405 i posti per supplenze e ruoli di educazione motoria per 48 mila classi di quarta e quinta primaria, mentre sarebbero necessari almeno il doppio dei posti.
Per quanto riguarda l’organico del personale ATA del prossimo anno scolastico si prevede pressoché uguale a quello attuale: Il sindacato Anief evidenzia le criticità presenti nella bozza degli organici del personale ATA: “È mortificante oltre che deludente che un Ministero ogni anno proponga un mero ‘copia e incolla’ dei decreti degli anni precedenti, senza apportare modifiche migliorative al servizio. Questo modus operandi è veramente irrispettoso e indegno per tutto il personale ATA che, dolente o volente, fa parte del personale della pubblica amministrazione e si guadagna ogni singolo euro in modo onesto e da gran lavoratori dello Stato sotto pagati e sotto valorizzati”, conclude il presidente Marcello Pacifico.