Organici 2023-24, per docenti e Ata i numeri non cambiano. Anief delusa: “Così si confermano le classi pollaio”

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È in arrivo la pubblicazione delle dotazioni organiche annuale dei docenti e del personale ATA per il prossimo anno scolastico 2023/2024: si va verso la conferma degli attuali numeri.

È severo il commento di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Anche se sono stati confermati i numeri dello scorso anno, gli organici risultano comunque insufficienti per garantire adeguatamente il diritto all’istruzione, ma anche ad evitare le classi pollaio e adeguare il tempo scuola nella primaria: non c’è alcun investimento sulla scuola, si tratta sempre di operazioni contabili dettate dal ministero dell’Economia e delle Finanze nel silenzio di qualsiasi riflessione pedagogica”.

Sull’organico di diritto sostegno salgano a 23 mila i posti per le immissioni in ruolo (+ 9 mila per l’anno scolastico 2023/2024): è un risultato non esaltante ma in crescita, grazie alle battaglie condotte da Anief in questi anni, che chiede conversione posti in deroga pluriennali (almeno il 30% in più dell’attuale organico). Il passaggio di nemmeno 10 mila cattedre di sostegno in organico di diritto, infatti, è solo l’“antipasto” di quello che servirebbe, considerato che abbiamo altre 60-70 mila cattedre che rimangono con scadenza 30 giugno e quindi da dare ai precari.

“Il sindacato, inoltre, non continuia a comprendere il motivo del taglio dell’organico aggiuntivo, assegnato per due anni consecutivi e da settembre 2022 sparito nel nulla pur in presenza ancora del Covid con l’aggravio dei tanti progetti del Pnrr da portare avanti in ogni scuola autonoma italiana”, ricorda Pacifico, leader del sindacato rappresentativo. “La verità è che occorreva incrementare gli organici in tutti i territori soggetti ad alta dispersione scolastica superando la norma comune, uguale per tutti, che definisce la distribuzione dei posti, perché non può bastare un solo tutor in ogni scuola per combattere l’abbandono scolastico. Non dimentichiamo – conclude il presidente Anief – che poi che da settembre si inizieranno a tagliare centinaia di posti da preside e da Dsga, con riduzione quindi di altrettanti posti anche tra il personale Ata”.

I CASI PIÙ CRITICI

Dallo studio compartivo delle tabelle trasmesse stamane alle organizzazioni sindacali emerge che gli alunni di alfabetizzazione, iscritti ai CPIA, l’Istruzione per adulti, sono 112.685: significa che dal 2021 al 2023 sono aumentati di circa 40.000 unità. Inoltre, il rapporto docenti della classe di concorso A023 con gli alunni è di 1 ogni 793; mentre il rapporto tra docenti sempre della A023 rispetto ai punti di erogazione è di 1 a 5: viene da chiedersi negli altri quattro punti di erogazione chi insegna una materia così specifica.

Sono poi soltanto 6.004 posti in deroga da assegnare per le scuole in territori svantaggiati: su questo punto, Anief chiede di triplicare almeno il numero per intervenire. Come risultano appena 4.405 i posti per supplenze e ruoli di educazione motoria per 48 mila classi di quarta e quinta primaria, mentre sarebbero necessari almeno il doppio dei posti.

Per quanto riguarda l’organico del personale ATA del prossimo anno scolastico si prevede pressoché uguale a quello attuale: Il sindacato Anief evidenzia le criticità presenti nella bozza degli organici del personale ATA: “È mortificante oltre che deludente che un Ministero ogni anno proponga un mero ‘copia e incolla’ dei decreti degli anni precedenti, senza apportare modifiche migliorative al servizio. Questo modus operandi è veramente irrispettoso e indegno per tutto il personale ATA che, dolente o volente, fa parte del personale della pubblica amministrazione e si guadagna ogni singolo euro in modo onesto e da gran lavoratori dello Stato sotto pagati e sotto valorizzati”, conclude il presidente Marcello Pacifico.

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