Ora basta con l’accanimento contro la mobilità professionale ATA

Di Lalla
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Antimo Petrossi – " Non è certo con il suo blocco che scompariranno i precari. Forse siete stati a dormire per parecchio tempo se non vi siete resi conto che da tempo la scuola pubblica è sotto attacco a favore della privatizzazione: il taglio degli organici, il piano di dimensionamento scolastico, la revisione delle tabelle di calcolo dell’organico di diritto, gli appalti di pulizia, il taglio dei fondi, sono questi (e non solo) gli argomenti contro cui dovremmo combattere.

Antimo Petrossi – " Non è certo con il suo blocco che scompariranno i precari. Forse siete stati a dormire per parecchio tempo se non vi siete resi conto che da tempo la scuola pubblica è sotto attacco a favore della privatizzazione: il taglio degli organici, il piano di dimensionamento scolastico, la revisione delle tabelle di calcolo dell’organico di diritto, gli appalti di pulizia, il taglio dei fondi, sono questi (e non solo) gli argomenti contro cui dovremmo combattere.

Il personale inserito nella graduatoria della mobilità professionale si è messo in gioco, ha lavorato per migliorarsi e ha tutto il diritto ad ottenere ciò per cui ha lavorato e studiato tanto per averlo. Non siamo rimasti inermi ad aspettare e a guardare gli eventi. Come già ho detto in una precedente comunicazione non è la mobilità il vostro nemico"

Claudio Micheli – "Vedo con sconcerto che il Vs sito continua ad ospitare lettere, appelli o petizioni varie contro la mobilità professionale ATA, peraltro accampando le solite motivazioni.

Per dovere di una obiettiva e completa informazione, doverosa per un sito come il vostro che è seguito da persone che a vario titolo hanno interesse per il mondo della scuola, non posso ancora una volta esimermi dal chiedere di pubblicare quanto di seguito, per controbattere le tesi di chi, con pervicace egoismo cerca in ogni modo di ostacolare un diritto sacrosanto, comune a a tutto il personale di ogni amministrazione pubblica, il diritto a progredire nella carriera.

Il documento in questione da voi pubblicato e presente oggi 17/12/2012 sul Vs sito dice fra l’altro che:
“non si può accontentare una parte che il lavoro di ruolo già ce l’ha contro chi è precario non per colpa sua e con questo provvedimento diventerà direttamente disoccupato ed uscirà definitivamente dal mondo della scuola.”

Faccio notare che non si tratta di “accontentare” una parte, si tratta invece di dare un diritto che scaturisce da un contratto di lavoro, contratto che è valido, in ogni sua parte, per tutti anche per i precari.

Inoltre come spiego di seguito, chi ottiene la mobilità lascia il suo posto ad altri che subentrano.

Lo stesso documento dice inoltre che: “Si può pensare di fare i passaggi ma con concorsi seri a cui possono accedere tutti ma in un altro momento per attutire l’effetto dei tagli devastanti degli ultimi 3 anni, altrimenti non si può parlare di crescita e sviluppo ed occupazione per i precari.”

Faccio notare che si accusa il ministero di aver dato luogo ad un concorso che non è serio.

Il concorso invece era serissimo e prevedeva tre fasi:

Una prova preselettiva che ha ristretto in maniera considerevole il numero dei partecipanti, analoga per modalità a quella della seconda posizione economica degli AA e AT, un corso di formazione professionale, ed un esame finale con presentazione di una tesina da parte del candidato. Ovviamente non tutti coloro che hanno dato l’esame finale lo hanno anche superato, e chi ha dubbi sulla serietà della procedura può chiedere lumi al ministero, io so solo che con i miei colleghi abbiamo passato molti mesi a studiare e ci siamo impegnati moltissimo, rinunciando anche alle ferie estive. Chi poi nutre dubbi sulla serietà di questo concorso, pretende poi di entrare a tempo indeterminato tramite un concorso per soli titoli, senza prove preselettive, corsi di formazione e esami finali. Si è arrivati poi ad un paradosso: molti colleghi che hanno partecipato al concorso ed erano stati giudicati non idonei alle prove preselettive o all’ esame finale, sono passati a tempo indeterminato, nel profilo superiore ugualmente, essendo presenti nei primi posti delle graduatorie di 1° fascia.

Quanto al fatto che si potevano fare in un altro momento: Se non ora quando? Fra un anno, due, tre? Per motivi sconosciuti (leggi favorire i precari) la mobilità professionale è stata ferma per ben DODICI anni, durante i quali i posti che dovevano essere dati al personale interno sono stati dati alle graduatorie di 1° fascia, ai precari.Ora che finalmente il personale interno, dopo tanto tempo, può tornare ad avvalersi di un diritto sacrosanto, si dovrebbe bloccare l’accesso a questo diritto? La domanda è retorica, naturalmente.

Se poi ci sono stati tagli devastanti non è certo colpa del personale interno, ma delle decisioni dei ministri che si sono succeduti negli anni passati.

Sul fatto che: “le amministrazioni pubbliche, a decorrere dal 1° gennaio 2010, coprono i posti disponibili nella dotazione organica attraverso concorsi pubblici, con riserva non superiore al cinquanta per cento a favore del personale interno, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di assunzioni.”

È sbagliata la conseguenza logica secondo cui ”quindi anche la legge stabilisce che le progressioni di carriera si fanno per concorso pubblico non per formazione e test interni” La legge citata dice che i concorsi pubblici debbono avere una riserva non superiore al 50% a favore del personale interno, da cui si evince che al personale esterno non debbono essere assegnati meno del 50% dei posti disponibili. Ebbene nell’ultimo CONCORSO PUBBLICO sono stati assegnati alla graduatoria esterna della prima fascia il 60% dei posti disponibili e al personale interno, vincitore di concorso interno, il 40% dei posti disponibili. Quindi gli esterni hanno avuto ben oltre il dovuto. Peraltro quel 40% dei posti spettanti al personale interno sono stati solo accantonati, per problemi burocratici, e fino ad adesso non sono stati ancora stati sbloccati, cosa che noi riteniamo sommamente ingiusta, visto che sono dodici anni, ripeto che aspettiamo.

Quanto al fatto che alcuni precari perderanno il loro posto, mi sento di dover precisare quanto segue: Noi della mobilità prenderemo i posti assegnatici ma lasceremo i nostri del profilo inferiore sui quali potranno essere nominati a T.I. altri precari collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e assistenti tecnici che anche loro, ahinoi, debbono “portare il pane a casa”. O forse questi mangiano meno degli altri? O hanno meno diritti degli altri? Non ci devono essere precari di serie A o di serie B.

Spero, alla luce di quanto esposto che i lettori di questo sito possano finalmente vedere nella giusta ottica l’intera questione e che il Ministro dia luogo finalmente con urgenza a questa mobilità professionale che rispetta il
diritto di tutti, visto che discende da leggi e contratti tuttora in vigore, e ostacolata solo dalla burocrazia, cavillosità di altri ministeri e dall’egoismo insensato di qualche collega precario.

Sperano in una soluzione definitiva e veloce della questione più di seimila persone fra progressione di carriera e subentranti.

Noi della mobilità auspichiamo anche che il sig. Ministro riveda la politica dei tagli dissennati e imbocchi una strada di rinfoltimento degli organici, tali da ridare alla scuola pubblica il suo giusto e indispensabile ruolo formativo all’interno della società. Lo può fare anche stabilizzando tutti i precari, magari attraverso concorsi non più per soli titoli, ma anche per selezioni di accertamento della professionalità.
Rispettosamente"

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