Oltre la metà dei docenti in Italia ha più di 50 anni, la scuola soffre di un ricambio generazionale a rilento. Rapporto OCSE

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L’Italia si conferma un paese con un corpo docente tra i più anziani dell’area Ocse. È quanto emerge dal rapporto “Education at a Glance 2024”, che evidenzia come oltre la metà degli insegnanti italiani (53%) abbia più di 50 anni, contro una media Ocse del 37%. Un dato preoccupante, anche se in lieve miglioramento rispetto agli anni passati.

Buone notizie invece sul fronte dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, in calo di 11 punti percentuali dal 2016. Tuttavia, il dato complessivo (21%) resta superiore alla media Ocse (14%) e, soprattutto, allarmante è il divario di genere: tra i 25 e i 29 anni, il 31% delle donne è Neet, contro il 20% degli uomini.

Il rapporto Ocse sottolinea anche l’importanza del contesto familiare nel percorso educativo dei giovani: in Italia, il 69% dei figli di laureati consegue a sua volta la laurea, a dimostrazione di come il livello di istruzione dei genitori influenzi significativamente il futuro dei figli.

Tra le note dolenti, la spesa pubblica per l’istruzione si conferma al di sotto della media Ocse (4% del PIL contro il 4,9%). Un dato che fa riflettere, soprattutto alla luce della necessità di investire in un sistema scolastico più moderno ed efficiente, capace di contrastare le disuguaglianze e di preparare i giovani alle sfide del futuro.

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