Oltre i libri e i voti: la nuova legge sulle competenze trasversali trasforma la scuola in un laboratorio di life skills per combattere dispersione e povertà educativa

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Non solo matematica e italiano, ma anche capacità di gestire le emozioni e risolvere problemi. Con queste parole potrebbe riassumersi la Legge 19 febbraio 2025, n. 22, che segna un punto di svolta nel sistema scolastico.

Il provvedimento introduce ufficialmente lo sviluppo delle competenze non cognitive e trasversali nei percorsi formativi scolastici, rivoluzionando un approccio didattico rimasto pressoché immutato per decenni. La battaglia contro la dispersione scolastica e la povertà educativa trova un’arma innovativa che guarda oltre i tradizionali confini disciplinari.

La legge prevede una sperimentazione triennale che coinvolgerà inizialmente le scuole secondarie di primo e secondo grado, i centri provinciali per l’istruzione degli adulti e i percorsi di istruzione e formazione professionale. Le istituzioni scolastiche potranno aderire volontariamente presentando progetti specifici al Ministero dell’Istruzione e del Merito, inaugurando così un percorso che mira a trasformare profondamente l’approccio didattico nazionale.

Formazione docenti e monitoraggio: le chiavi del successo

Il cuore operativo della riforma risiede nella formazione dei docenti, per la quale sono state stanziate risorse dedicate. Durante il primo anno di sperimentazione, gli insegnanti riceveranno una preparazione specifica per integrare le competenze non cognitive nella loro didattica quotidiana. Nei due anni successivi, queste competenze verranno gradualmente incorporate nei metodi di insegnamento, nel pieno rispetto dell’autonomia scolastica.

Un elemento distintivo della legge è l’implementazione di un rigoroso sistema di monitoraggio che valuterà l’efficacia della sperimentazione fino al quinto anno delle superiori e al primo anno di eventuali percorsi universitari. La valutazione sarà affidata a una commissione di esperti composta da docenti universitari e dirigenti scolastici in quiescenza, garantendo così un’analisi obiettiva e professionale dei risultati ottenuti.

Le life skills: competenze per la vita oltre le materie tradizionali

Le competenze non cognitive rappresentano quell’insieme di abilità, atteggiamenti e conoscenze che trascendono le tradizionali materie scolastiche. Si tratta di capacità fondamentali per relazionarsi efficacemente con gli altri, gestire le proprie emozioni, risolvere problemi complessi e adattarsi ai cambiamenti della società contemporanea. Già nel 1993, l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva riconosciuto l’importanza di queste competenze, identificando 10 life skills essenziali per il benessere e la realizzazione personale.

Le competenze si articolano in tre macroaree: competenze emotive (consapevolezza di sé, gestione delle emozioni, gestione dello stress), competenze relazionali (empatia, comunicazione efficace, relazioni interpersonali) e competenze cognitive (problem solving, decision making, pensiero critico e creativo). Con l’entrata in vigore della legge, le scuole interessate potranno iniziare a presentare i propri progetti al Ministero, preparandosi all’avvio della sperimentazione con il prossimo anno scolastico.

LEGGE IN GAZZETTA UFFICIALE

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