Oltre i 60% degli italiani sopra i 6 anni non ha letto neanche un libro nell’ultimo anno. Sui social è polemica: “Letteratura da influencer e prezzi alle stelle, ecco perché non si legge più”
Secondo l’ultimo rapporto ISTAT, il 60,7% degli italiani sopra i 6 anni non ha letto neanche un libro nel corso del 2022. Si tratta del dato peggiore registrato negli ultimi vent’anni, un campanello d’allarme per la società italiana e per il futuro culturale del Paese.
L’indagine rivela un quadro preoccupante: solo la fascia d’età tra i 10 e i 17 anni si attesta sotto la soglia del 50%, mentre tra gli over 75 meno di una persona su quattro si dedica alla lettura.
La pubblicazione dei dati ha scatenato un acceso dibattito sui social network, con commenti che offrono spunti di riflessione sulle possibili cause di questa disaffezione alla lettura.
Tra le opinioni più diffuse emerge una critica all’offerta editoriale italiana, giudicata da alcuni poco stimolante e dominata da libri di influencer e personaggi del momento. Altri sottolineano come il costo dei libri, aggravato dalla limitata possibilità di applicare sconti, rappresenti un ostacolo per molti lettori.
C’è chi, pur ammettendo di non leggere libri, si difende affermando di dedicarsi alla lettura di articoli di giornale o all’ascolto di audiolibri. Un utente, sviluppatore di professione, racconta di non avere energie sufficienti a fine giornata per dedicarsi alla lettura, pur dedicandosi allo studio di testi tecnici.
Non mancano le voci fuori dal coro, come quella di chi afferma di leggere più di 60 libri all’anno e di non poter immaginare la propria vita senza un libro tra le mani. Altri ancora sottolineano come la passione per la lettura sia strettamente legata al piacere che se ne trae e alla libertà di scelta, elementi spesso assenti nell’approccio scolastico alla lettura.
Infine, alcuni commenti puntano il dito sulla qualità dei libri letti, evidenziando come le classifiche siano spesso dominate da titoli di self-help e mindfulness di dubbia qualità letteraria.