Oltre 300 sentenze e 900mila euro al mese di risarcimenti dai giudici del lavoro: pagano i ricorsi dei precari con Anief per recuperare diritti e somme negate a vario titolo

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Anche nel mese di dicembre 2023 i tribunali del lavoro hanno restituito quasi un milione di euro ai precari o agli ex supplenti della scuola italiana: tutte sentenze proposte e vinte dai legali del sindacato Anief.

Il computo complessivo del 2023 è a dir poco sbalorditivo: oltre 11 milioni di euro di risarcimenti nell’anno, a seguito di 3.768 sentenze. Le battaglie in tribunale, nazionali ed europei, hanno premiato la caparbia del sindacato e decine di migliaia di lavoratori del comparto Scuola che hanno creduto nella sua azione vincente.

“Mediamente – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief – l’anno appena passato ogni mese nelle Aule di giustizia si sono concluse 310-320 sentenze, che hanno visto prevalere le nostre tesi e risarcire docenti e personale Ata: ogni dipendente ha recuperato migliaia di euro con punte di 30.000 euro di risarcimento danni, come accaduto a dicembre con la sentenza 2148 di Torino. Siamo orgogliosi per il nostro operato e per i benefici prodotti ai nostri iscritti sempre in misura maggiore, ma non possiamo nascondere il rammarico per un’amministrazione scolastica e un governo che continuano a non tutelare i diritti dei suoi dipendenti più fragili solo perché non di ruolo”.

I ricorsi prodotti nel 2023, anche modalità collettiva, sono di varia natura: oltre 10mila hanno riguardato la Carta del docente negata ingiustamente ai precari, con anche 3.500 euro più interessi recuperati da ogni supplente. Molti precari o ex precari hanno recuperato anche la Retribuzione professionale docente che continua ad essere sistematicamente negata a chi sottoscrive un contratto di breve durata (come pure la Cia al personale Ata); c’è anche il capitolo sulla mancata monetizzazione delle ferie non godute, che ha portato al recupero dell’indennità sostitutiva per le ferie mai usufruite.  Come si è dibattuto molto nelle aule di giustizia per i mancati scatti stipendiali automatici ai precari, con danni alla ricostruzione di carriera  come pure alle fasce stipendiali”.

Pacifico invita il personale scolastico, precario e non, a rivolgersi alle sedi Anief territoriali Anief: “I lavoratori della scuola potranno verificare con i nostri consulenti se vi sono i presupposti per presentare ricorso oppure per soprassedere. Vale la pena davvero tentare, perché la giustizia prevalga sempre. L’importante è prendere la decisione di fare ricorso prima che scattino i tempi della prescrizione”, conclude il leader dell’Anief.

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