Oliva (TreLLLE). Lo Stato deve aiutare le scuole private che puntano all’innovazione

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GB – “Vogliamo proprio andare dritti verso un monopolio assoluto della scuola da parte dello Stato? Così sta avvenendo perché le scuole private (5%) stanno sparendo. Per sopravvivere, mentre l’offerta statale è rigidissima, le paritarie più agguerrite ne inventano una più adeguata ai tempi. E sopravvivono solo se inventano servizi migliori che ovviamente si devono far pagare”.

GB – “Vogliamo proprio andare dritti verso un monopolio assoluto della scuola da parte dello Stato? Così sta avvenendo perché le scuole private (5%) stanno sparendo. Per sopravvivere, mentre l’offerta statale è rigidissima, le paritarie più agguerrite ne inventano una più adeguata ai tempi. E sopravvivono solo se inventano servizi migliori che ovviamente si devono far pagare”.

E’ quanto ha affermato Attilio Oliva, presidente di TreeLLLe e del Biac education committee dell’Ocse, commentando il successo nelle iscrizioni delle scuole paritarie che puntano sull’innovazione, anche aumentando le rette fino a 6.000 euro annui.

“Se vogliamo un sistema pluralistico, lo Stato deve tirare fuori i soldi”, per diminuire le rette e permettere quindi a un’utenza maggiore di poter usufruire dei vantaggi che può offrire la scuola paritaria.

“Pubblico vuol dire finanziato dallo Stato e non necessariamente gestito da soggetti statali”, conclude Oliva.

 

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