“Ogni giorno vado a scuola ma da 5 mesi non vengo pagata. Come si fa ad avere famiglia in queste condizioni?”: l’appello di Giulia

Senza stipendio da 5 mesi: ancora una storia di supplenti brevi senza retribuzione. Stavolta a rivolgersi a Orizzonte Scuola per “un disperato appello” affinché il Ministero riesca a risolvere l’annosa questione dei pagamenti dei supplenti brevi, “categoria Z”, è Giulia Ferlucci, 29 anni, insegnante in una scuola dell’infanzia.
Giulia si è laureata nel 2021 “con tanti sacrifici, mio padre è un operaio, ho fatto due lavori per potermi laureare” racconta.
“Prima lavoravo in una scuola paritaria e tutti questi problemi non ci sono stati. A livello burocratico e amministrativo mi sentivo anzi più tutelata. Da due anni lavoro in una scuola statale in provincia di Brescia. Lo scorso anno è andata bene perché avevo un contratto al 30 giugno e i pagamenti erano regolari. Quest’anno un incubo. Ho un contratto al 10 febbraio che probabilmente verrà prorogato fino a giugno, ma da 5 mesi non ricevo lo stipendio. Vivo con le briciole della tredicesima. Vado tutti i giorni a scuola e faccio esattamente quello che fa un insegnante a tempo indeterminato o determinato al 30/06 o annuale, ma per qualche strana ragione, ad oggi, non ancora compresa, io non ho il diritto di ricevere il mio stipendio. A 29 anni – aggiunge – non posso dipendere dai miei“.
“Col mio compagno abbiamo deciso di costruire casa per andare a vivere insieme – racconta – Io non posso contribuire in nulla, oltre a non essermi potuta intestare il mutuo, perché non vengo pagata. Una situazione umiliante e molto complicata. Come si fa ad avere una famiglia in queste condizioni?“.
“NoiPA e scuola si rimbalzano le responsabilità e io sono in un limbo, senza soldi. Ogni giorno sono a scuola, faccio il mio lavoro e poi non vengo pagata. L’unica consolazione è che non sono sola, ma che consolazione è?” si chiede.
“Non si può essere silenti a una cosa del genere. Colleghi e sindacati mi hanno detto che è così da anni, ma com’è possibile? Io non lo sapevo, se avessi saputo non avrei accettato“.
Giulia ha anche partecipato al concorso PNRR1, “un’altra situazione scandalosa” dice. “Ho superato tutte le prove ma non sono in graduatoria e dovrò rifarlo. Una presa in giro. Hanno pure dimezzato i posti. Bisogna dimostrare continuamente di essere meritevoli di questo lavoro, quando una preparazione alle spalle già c’è: 5 anni di università, 7 anni di lavoro, un concorso, adesso cosa devo fare ancora? Insegnare mi piace, è una vocazione, non si fa certo per lo stipendio, ma ho pensato di cambiare lavoro. Non si può certo vivere senza soldi e senza stabilità. E non si vive solo di sogni” conclude.