Ogni anno tutti i 200mila insegnanti con supplenze fino al 31 agosto o al 30 giugno devono ricevere la Carta del docente, a Cosenza 1.500 euro alla prof che ha fatto ricorso con i legali Anief
Un’altra sentenza, l’ennesima, sulla Carta del docente da estendere ai 200mila insegnanti precari della scuola pubblica: a produrla stavolta è stato il Tribunale di Cosenza, sezione Controversie del lavoro, che nell’esaminare il ricorso predisposto dai legali Anief ha dato ragione ad un’insegnante, supplente tra il 2019 e il 2022 “con incarichi fino al termine delle attività didattiche (30 giugno)”, che in considerazione delle tre annualità svolte ha ricevuto i 1.500 euro del bonus per la formazione e l’aggiornamento professionale.
Nella sentenza, emessa una settimana fa, il giudice del lavoro ha ricordato che la Corte di Cassazione un mese e mezzo fa ha sentenziato che “la Carta Docente di cui alla L. 107 del 2015, art. 1, comma 121, spetta ai docenti non di ruolo che ricevano incarichi annuali fino al 31.8, ai sensi della L. n. 124 del 1999, art. 4, comma 1, o incarichi per docenza fino al termine delle attività di didattiche, ovverosia fino al 30.6, ai sensi della L. n. 124 del 1999, art. 4, comma 2, senza che rilevi l’omessa presentazione, a suo tempo, di una domanda in tal senso diretta al Ministero”. Pertanto, il Ministero dell’Istruzione e del Merito “va condannato all’adozione delle attività necessarie a consentire alla parte ricorrente il pieno di godimento del beneficio medesimo”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, torna a ripetere che “se anche la Suprema Corte di Cassazione a fine ottobre scorso ha deciso che la Carta del docente va data sia agli 80mila insegnanti con supplenza fino al 31 agosto 2024, sia agli altri 120mila che hanno sottoscritto contratti con scadenza 30 giugno, come si può ancora pensare che la norma che li esclude sia corretta? Questa espressione si somma, tra l’altro con l’Ordinanza della Corte Giustizia europea (sez. VI del 18 maggio 2022, n. 450), che ha ribadito la necessità di applicare ai precari il “principio di non discriminazione”, ma anche con l’importante sentenza della Sezione VII del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1842, che nel 2022 ha detto che occorre ‘far sì che sia tutto il personale docente (e non certo esclusivamente quello di ruolo) a poter conseguire un livello adeguato di aggiornamento professionale e di formazione, affinché sia garantita la qualità dell’insegnamento complessivo fornito agli studenti’. A questo punto – conclude Pacifico – tutti i precari annuali o con almeno 5-6 mesi di supplenze che nell’attuale anno scolastico e in quelli passati si sono visti negare la Carta del docente, pari a 500 euro annui, non devono fare altro che presentare ricorso gratuito con Anief”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI COSENZA
P.Q.M.
Dichiara il diritto di parte ricorrente al beneficio di cui all’art. 1, comma 121, legge n. 107 del 2015, per gli anni scolastici:2019/2020,2020/2021,2021/2022, e condanna il Ministero dell’istruzione all’adozione d’ogni atto necessario per consentirne il godimento;
condanna il Ministero dell’Istruzione, in persona del Ministro pro tempore, al pagamento delle spese processuali in favore della ricorrente che, al netto della compensazione di ½, liquida in € 515,00 per compenso professionale, oltre IVA, CPA e rimborso spese generali del 15% come per legge con distrazione.